Spazio, captate onde gravitazionali da un oggetto misterioso

Mercoledì 24 Giugno 2020
Spazio, captate onde gravitazionali da un oggetto misterioso
Dalle onde gravitazionali il segnale che indica un oggetto misterioso e dalla massa insolita che circa 800 milioni di anni fa si è fuso con un buco nero. Descritto su The Astrophysical Journal Letter, il segnale è stato catturato dai rivelatori Advanced Virgo, dell'Osservatorio Gravitazionale Europeo (Eso) e al quale l'Italia collabora con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), e Advanced Ligo, negli Stati Uniti.

Il segnale, arrivato a Terra il 14 agosto 2019, è stato generato dalla fusione di un oggetto cosmico dalla massa insolita, pari a 2,6 volte quella del Sole, che si è fuso con un buco nero dalla massa superiore di 23 volte quella solare. Il risultato è stata la formazione di un buco nero dalla massa di circa 25 volte quella del Sole. «Ancora una volta le osservazioni delle onde gravitazionali contribuiscono a far luce su aspetti ignoti del nostro universo: l'oggetto più leggero in questo sistema binario ha una massa mai osservata finora», rileva il responsabile della collaborazione Virgo, Giovanni Losurdo, dell'Infn. È infatti una massa intermedia fra quella della stella di neutroni più pesante e quella del buco nero più leggero mai osservati: un intervallo che costituisce l'area grigia che gli astrofisici chiamano 'mass gap' e che da tempo è un vero e proprio rompicapo.

Non appena i ricercatori degli osservatori Ligo e Virgo hanno ricevuto il segnale, hanno allertato gli astronomi di tutto il mondo e molti telescopi, terrestri e spaziali, sono stati puntati sulla zona di provenienza del segnale per osservare quella porzione di cielo con altri tipi di segnali, primo fra tutti la luce visibile. È stato però inutile, probabilmente perché l'evento è avvenuta a una grande distanza e perché se il piccolo oggetto fosse stato una stella di neutroni, il buco nero nove volte più massiccio l'avrebbe 'ingoiata in un sol bocconè senza emettere luce.
La scoperta è una sfida per gli astrofisici e dimostra che è ancora poco quello che si sa sulla storia dell'universo e la sua evoluzione. Alcune risposte potrebbero arrivare proprio da Virgo e dai due rivelatori dell'osservatorio Ligo, che «a breve entreranno in una nuova fase del loro programma di miglioramento», ha detto Viviana Fafone, responsabile nazionale di Virgo per l'Infn. «Questo - ha aggiunto - consentirà di osservare un numero sempre maggiore di sorgenti».
Ultimo aggiornamento: 14:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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