La sofferenza della Terra nelle foto del nuovo satellite Sentinel 3B

Giovedì 10 Maggio 2018
Fonte: Esa

Dalla desertificazione avanzante in Egitto alle conseguenze dell'effetto serra in Namibia alle coste occidentali dell'Europa incalzate dal maltempo per finire con i vasti incendi che hanno devastato il Canada. Emozioni e preoccupazioni grazie alle prime immagini rilanciate dall'Agenzia spaziale europea del radiometro SLSTR, realizzato da Leonardo a Campi Bisenzio, che si trova a bordo di Sentinel-3B, il satellite del programma europeo Copernicus, lanciato lo scorso 25 aprile. Emozioni perché le immagine elaborate dai computer tolgono come sempre il respiro, preoccupazioni perché sono evidenti i deterioramenti del sistema Terra che tuttavia, proprio grazie a queste rilevazioni, possiamo studiare e affrontare. 

Il radiometro di Leonardo è di una precisione portentosa: è in grado di misurare da 800 km di altezza la temperatura degli oceani e della Terra con uno scarto di appena un decimo di grado.
 

 


Copernicus è il più ambizioso progetto mai realizzato nel campo dell’osservazione e monitoraggio della Terra, che ha l’obiettivo di fornire informazioni accurate, tempestive e facilmente accessibili per migliorare la gestione dell'ambiente, comprendere e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e per garantire la sicurezza, anche attraverso la gestione delle emergenze. Il programma è guidato dalla Commissione Europea in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Europea e l'Agenzia spaziale italiana.
 
Il satellite è ora in orbita insieme al gemello Sentinel-3A, lanciato nel 2016. I satelliti Sentinel-3A e Sentinel-3B del programma europeo Copernicus ospitano una suite di strumenti progettati e realizzati allo scopo di fornire un monitoraggio cotante e affidabile di tutti i parametri principali degli oceani. Oltre a SLSTR, la dotazione dei satelliti è composta da uno strumento che misura lo stato degli oceani attraverso l’analisi del colore delle acque (OLCI), un radar-altimetro che rileva l’altezza delle onde e lo spessore del ghiaccio marino (SRAL), e un radiometro a microonde che fornisce informazioni sulla composizione dell’atmosfera, usato in modo particolare per correggere i dati di altimetria forniti da SRAL.

Queste misure hanno una grande importanza nel monitoraggio delle variazioni del livello del mare, delle correnti marine, dell’inquinamento delle acque e del ciclo biologico degli oceani. Sulla terra, le misure fornite da Sentinel-3 hanno applicazione nella mappatura e nella pianificazione dell’utilizzo del suolo, nel monitoraggio dello stato di salute della vegetazione, nel monitoraggio dello stato dei fiumi e deli laghi e nel monitoraggio degli incendi boschivi e forestali.

Lo scopo finale di tutte questi dati è quello di fornire ai governi europei le necessarie informazioni per prendere le migliori decisioni in campo ambientale.
 
Lo strumento SLSTR, realizzato da Leonardo a Campi Bisenzio, è un radiometro in grado di misurare la temperatura superficiale delle acque e della terra con una precisione del decimo di grado da una quota operativa di circa 800km. La misurazione viene effettuata tramite l’analisi della radiazione emessa dalla superficie marina e terrestre in tre bande spettrali nel campo dell’infrarosso. In aggiunta, questo strumento è dotato di tre canali di acquisizione nel campo del visibile, che possono essere usati fra le altre cose per l’analisi dello stato della vegetazione, e di tre canali nel vicino infrarosso, che hanno come applicazione principale la determinazione della composizione dell’atmosfera sotto al satellite. Infatti, per poter ottenere l’accuratezza richiesta dalla missione, è necessario introdurre delle correzioni ai dati di temperatura che tengano conto della distorsione introdotta dall’atmosfera terrestre, che vista dal satellite agisce come una vera e propria lente.
Oltre ai canali spettrali nominali, SLSTR è anche munito di due canali aggiuntivi ottimizzati per la rilevazione e il monitoraggio degli incendi da satellite. Questa caratteristica è particolarmente utile per consentire la gestione degli incendi in zone forestale scarsamente o per niente abitate, in cui altri metodi di rilevamento e monitoraggio sarebbero estremamente complicati e costosi.
 
 

Ultimo aggiornamento: 16:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA