Telescopio Webb, ecco la prima foto dai confini dell'universo. Oggi pomeriggio le nuove immagini

Oggi le prime immagini del più grande e innovativo telescopio spaziale mai realizzato: ecco come seguire la diretta. Tutte le principali potenzialità dello strumento

Martedì 12 Luglio 2022 di Enrico Chillè
Telescopio James Webb, ecco la prima foto scattata e diffusa da Biden

Telescopio James Webb, oggi pomeriggio verranno diffuse le prime foto.

Intanto, però, c'è stata la primissima immagine scattata dal più grande telescopio spaziale mai costruito, progettato dalla Nasa, dall'Esa e dalla Csa, l'agenzia spaziale canadese.

Telescopio James Webb

A diffonderla in anteprima è stato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Nella foto scattata dal telescopio spaziale James Webb, si può vedere l'ammasso di galassie SMACS 0723: si tratta di una regione celeste visibile dall'emisfero australe, a circa quattro miliardi di anni luce dalla Terra. In astronomia viene usato come una lente gravitazionale, che deforma e amplifica la luce delle galassie più lontane, altrimenti difficili da vedere. L'ammasso di galassie ha una gravità molto elevata, che distorce la luce delle galassie distanti dietro di sé e permette l'esplorazione dei confini dell'Universo. «La primissima foto del telescopio spaziale Webb rappresenta un momento storico per la scienza e la tecnologia, per l'astronomia e per l'esplorazione dello spazio. Per l'America e per tutta l'umanità», ha scritto Biden nel suo tweet.

 

La foto: come vedere le immagini

La Nasa, l'Esa e la Csa diffonderanno oggi pomeriggio le prime immagini del telescopio spaziale James Webb. Sul sito dell'Esa, a questo indirizzo, sarà possibile seguire la diretta della presentazione. Si inizia alle 15.45 con i saluti e le introduzioni, si proseguirà alle 16.30 con le immagini che verranno mostrate e illustrate dagli esperti e alla fine, intorno alle 18.30, ci sarà una conferenza stampa.

Telescopio James Webb, quali sono le prime foto

Le immagini scattate dal telescopio James Webb, che veranno diffuse oggi pomeriggio, sono diverse: si tratta di vari oggetti cosmici, scelti appositamente per mostrare le nuove potenzialità del più grande telescopio spaziale mai progettato. Tra queste, ci sarà la Nebulosa Anello (visibile nella costellazione boreale della Lira, distante 2000 anni luce dalla Terra e con un diametro di circa due anni luce), la Nebulosa Carina (enorme distesa di gas e stelle, tra i più massicci e potenzialmente esplosivi della Via Lattea), il Quintetto di Stephan (ammasso di galassie nella costellazione di Pegaso, a circa 290 milioni di anni luce dalla Terra) e l'esopianeta WASP-96b (gigante massoso dalla massa pari a metà di quella di Giove, che orbita una stella a 1.150 anni luce della Terra).

Telescopio James Webb, come funziona

Il James Webb è il telescopio spaziale più grande e sofisticato mai costruito nella storia, che raccoglie l'eredità del celebre Hubble ed è intitolato al secondo amministratore della Nasa. Rispetto al suo 'predecessore', il James Webb è molto più grande (ha uno specchio di 6,5 metri di diametro), è composto da tasselli, non è contenuto in un tubo ma è esposto al vuoto dello spazio e non è possibile sostituirne le componenti manualmente, come accaduto a Hubble con il lavoro degli astronauti dello Space Shuttle. Una volta raggiunta la posizione di osservazione, il James Webb si è aperto ed è arrivato alla propria temperatura operativa, pari a -225°C. Una temperatura così bassa è necessaria perché questo telescopio spaziale raccoglie in primis radiazione infrarossa, sotto forma di calore. La sua posizione è molto particolare: si trova allineato al nostro Pianeta ma distante 1,5 milioni di chilometri, in uno dei cinque punti di equilibrio gravitazionale del sistema Terra-Sole, in direzione opposta rispetto alla stella. Questo è necessario per far sì che il James Webb sia protetto dal calore del Sole, che impedirebbe di distinguere i segnali infrarossi più deboli, provenienti dai corpi cosmici più lontani.

Telescopio James Webb, la differenza rispetto ad Hubble

Le differenze tra il James Webb e Hubble non si fermano qui. I due telescopi spaziali sono essenzialmente complementari: Hubble è sensibile alla radiazione visibile e ultravioletta, il James Webb copre lunghezze d'onda maggiori, gli infrarossi, ed ha una sensibilità notevolmente maggiore. Il nuovo telescopio spaziale consente l'osservazione ancora più indietro nel tempo (fino a 13,5 miliardi di anni fa), per vedere le prime galassie che si formarono all'inizio della storia dell'Universo e per raggiungere l'interno delle nubi di polvere, dove si formano stelle, pianeti e interi sistemi. Grazia al James Webb, sarà possibile studiare l'evoluzione completa dell'Universo, ma anche osservare le atmosfere dei pianeti extrasolari, alla ricerca di 'tracce chimiche' che segnalino la possibile presenza di vita.

Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 12:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci