Space Rider, l'Esa finanzia con 167 milioni il mini shuttle italiano realizzato da Thales Alenia, Avio, Altec e Telespazio: dal 2023 in orbita

Mercoledì 9 Dicembre 2020 di Paolo Ricci Bitti
L'Esa conquista lo spazio: al via Space Rider, il primo mini-shuttle europeo

Space Rider, decolla il primo mini-shuttle europeo automatizzato (senza equipaggio) e riutilizzabile almeno sei volte. Space Rider, lungo poco più di cinque metri e pesante  2 tonnellate, con un carico utile di almeno 6 quintali, verrà lanciato dal 2023 col razzo Vega C light: resterà in orbita per due mesi e permettrà di compiere esperimenti scientifici in orbita bassa.

Poi, dalla quota di 400 chilometri,  rientrerà a terra planando come il predecessore americano andato in pensione nel 2011 che era però 11 volte più lungo, mille volte più pesante e con un equipaggio di 7 astronauti. Altre tempi e altri budget. Ora questa filante utilitaria permette l'accesso allo spazio a costi accessibili a una moltitudine di enti pubblici e privati con un allargamento notevoli dei protagonisti della nuova corsa allo spazio e della relativa space economy in poderosa espansione. 

L'Agenzia spaziale europe ha infatti stretto un accordo da 167 milioni di euro Thales Alenia Space (Thales 67%, Leonardo 33%), Avio, Altec e Telespazio con il coordinamento dell'Agenzia spaziale italiana.

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L'impegno dell'Italia

«L'Italia ha partecipato attivamente al programma Space Rider sin dalla sua ideazione, in quanto ha sempre creduto e crede fortemente che questo programma possa contribuire in maniera sostanziale alla futura utilizzazione dell'orbita bassa per nuove opportunità istituzionali e commerciali. Inoltre, contribuirà ad estendere la flessibilità e le opportunità per il nuovo lanciatore Vega C, con il quale Space Rider costituisce un sistema integrato», così Giorgio Saccoccia, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Il mini- shuttle europeo, ha continuato Saccoccia, fa parte di «più ampia roadmap nazionale i cui obiettivi sono lo sviluppo di sistemi interoperabili e riconfigurabili in orbita, che possano garantire all'Italia un ruolo di primo piano nelle missioni di logistica orbitale, di esplorazione umana e colonizzazione di altri pianeti».

Asi

«L'Italia - afferma il presidente dell'Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia - ha partecipato attivamente al programma Space Rider sin dalla sua ideazione, in quanto ha sempre creduto e crede fortemente che questo programma possa contribuire in maniera sostanziale alla futura utilizzazione dell'orbita bassa per nuove opportunità istituzionali e commerciali. Inoltre, contribuirà ad estendere la flessibilità e le opportunità per il nuovo lanciatore Vega C, con il quale Space Rider costituisce un sistema integrato». Il mini-shuttle europeo, prosegue Saccoccia, «rappresenta un importante tassello» di una «più ampia roadmap nazionale i cui obiettivi sono lo sviluppo di sistemi interoperabili e riconfigurabili in orbita, che possano garantire all'Italia un ruolo di primo piano nelle missioni di logistica orbitale, di esplorazione umana e colonizzazione di altri pianeti».

Leonardo

“Con Space Rider l’Europa si dota di un sistema indipendente di accesso e rientro dallo spazio flessibile e efficiente e innovativo, un vantaggio competitivo nei prossimi anni che vedranno l’intensificarsi delle attività nello spazio. Il fatto che all’Italia sia stata riconosciuta la responsabilità della missione nel suo complesso - sviluppo del progetto, realizzazione e messa in orbita, rientro sulla terra del veicolo, il tutto gestito da un centro di controllo dedicato – conferma l’affidabilità delle capacità industriali del Paese, anche attraverso il ruolo svolto da Leonardo e dalle sue partecipate, Thales Alenia Space, Avio e Telespazio” ha dichiarato Alessandro Profumo, CEO di Leonardo. “Come già per la Stazione Spaziale Internazionale, di cui l’Italia ha realizzato circa il 50% del volume pressurizzato, la missione Space Rider sarà un potente acceleratore di tecnologie e capacità per il settore spazio e l’industria nazionale, e consentirà al Paese di compiere importanti passi in avanti verso una presenza più estesa e operativa dell’uomo nello spazio, già all’orizzonte per le grandi potenze spaziali”. 

Il governo

"L'Italia si è fatta promotrice di questo progetto sin dall'inizio e, durante la Ministeriale Esa di Siviglia, come Governo ci siamo impegnati a promuovere il programma raccogliendo le adesioni di molti altri Paesi. Quello di oggi è un traguardo importante perchè con Space Rider l'Europa fornisce una risposta forte e ambiziosa, all'altezza delle sfide della New Space Economy", ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, durante la cerimonia di firma dei contratti per il programma Space Rider che si è svolta a Palazzo Chigi alla presenza di Daniel Neuenschwander, direttore del Trasporto Spaziale dell'Esa e degli ad delle società Thales Alenia Space Italia, Avio, Telespazio e Altec. "Lo sviluppo di una piattaforma riutilizzabile rappresenta il futuro delle attività spaziali. Space Rider - ha aggiunto - sarà il primo sistema di trasporto spaziale riutilizzabile europeo, un programma unico e strategico che rivoluzionerà l'accesso allo spazio ma aprirà anche la strada a mercati non spaziali che avranno nuove possibilità di sviluppo e sperimentazione". c

"Saranno numerosissimi gli esperimenti effettuabili, a partire dalla possibilità di sfruttare un laboratorio spaziale con la capacità di operare in orbita esperimenti per un ampio spettro di applicazioni spaziali e non. Con le firme di oggi compiamo inoltre un ulteriore passo in avanti sulla strada della competitività tecnologica che l'Europa deve perseguire e l'Italia è fiera di dare un contributo determinante. Il nostro Paese, che si è impegnato direttamente con un investimento pari a 150 milioni di euro a fronte di un budget totale di 186 milioni, ha infatti la leadership del programma e la nostra industria sarà responsabile per la gestione nei segmenti spaziale e terrestre. Space Rider è però supportato da ben 9 Paesi europei che voglio qui ricordare: Romania, Svizzera, Belgio, Spagna, Norvegia, Repubblica Ceca, Francia, Portogallo e Irlanda. In un settore come quello dello spazio la sinergia è di vitale importanza per garantire il ruolo di primo piano dell'Unione Europea a livello internazionale. Con Space Rider - ha concluso Fraccaro - si apre un nuovo, entusiasmante scenario per l'accesso europeo allo spazi".

Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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