Plastica riciclata, con un 1 kg si può illuminare un appartamento per un giorno

La collaborazione di vari enti ha portato alla progettazione di un innovativo pirolizzatore

Martedì 26 Ottobre 2021
Plastica riciclata: con un 1 kg si può illuminare un appartamento per un giorno

Da un chilo di plastica recuperata dal mare si può trarre l'energia sufficiente per illuminare un appartmento per un giorno. Da questo materiale, spesso abbandonato in mare secondo le ultime ricerche si può ricavare quasi 1 kWh di energia pulita. I risultati sono emersi da uno studio effettuato dall’Università politecnica delle Marche di Ancona con la collaborazione di Marevivo e Iris srl, un'azienda specializzata nello sviluppo di tecnologie innovative per l’economia circolare.

Il progetto “Insieme per il Mar Mediterraneo”

La collaborazione dei vari enti ha portato alla progettazione del pirolizzatore GreenPlasma, presentato a Ecomondo, nell'ambito del progetto “Insieme per il Mar Mediterraneo”, realizzato anche grazie al supporto di Tezenis.

Duplice l'obiettivo: recuperare 12mila chili di rifiuti di plastica dal mare con il supporto dei battelli Pelikan di Garbage Group e, attraverso un’attività sperimentale, convertirne una parte in energia elettrica pulita con l’utilizzo del pirolizzatore GreenPlasma di Iris.

La valorizzazione dello "scarto"

Il fine è stata la massima valorizzazione dello scarto plastico secondo tecnologie e standard innovativi che possono essere da esempio per la corretta gestione dei rifiuti indifferenziabili, fornendo una possibile soluzione nell’ottica di un’economia circolare.

Con questa tecnologia i rifiuti non bruciano e non producono ceneri né emissioni nocive, consentendo di trasformare il rifiuto in una preziosa risorsa senza alcun ulteriore impatto negativo per l’ambiente e innescando un virtuoso meccanismo di economia circolare.

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Il dettaglio dello studio

Lo studio, condotto dall’Università politecnica delle Marche, ha analizzato la caratterizzazione chimica dei rifiuti raccolti in mare, la loro capacità di concentrare e trasportare contaminanti, gli impatti sugli organismi e sulla rete trofica. Lo studio ha anche analizzato la resa energetica specifica per le diverse plastiche raccolte in mare introducendo un nuovo indicatore per i modelli di sostenibilità delle azioni di recupero ambientale. Dallo studio è emerso che le categorie di rifiuti più presenti sono gli attrezzi da pesca con oltre il 72% del totale analizzato, all’interno di questa categoria poi il 51% è rappresentato da frammenti di polistirolo che proviene dalle cassette da pesca.

È emerso inoltre che tutte le plastiche assorbono e veicolano contaminanti sia organici che metallici e il polistirolo è risultato il polimero in grado di assorbire la maggiore concentrazione di metalli.

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Il nuovo trattamento

Lo studio ha dimostrato che la tecnologia del GreenPlasma è molto promettente: basti pensare che con 150 kg di rifiuti di plastica si possono ricavare 130 kWh che equivalgono a circa 600 ricariche di un monopattino (15mila km) oppure a 3 ricariche di una Nissan Leaf (819 km).

Con il dispositivo GreenPlasma è possibile trasformare in gas qualsiasi composto organico, separandolo da qualsiasi matrice inorganica. Il processo di trattamento è molto efficiente in quanto si ottiene un syngas molto ricco di idrogeno (>40%) che può essere facilmente convertito in energia elettrica. L'intero trattamento avviene in assenza di ossigeno, senza combustione, quindi i rifiuti non bruciano e non producono ceneri né emissioni nocive.

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Possibili impieghi della tecnologia

L'impianto può trattare 1000 kg al giorno di plastica raccolta in mare ed è molto compatto, questo consente di essere facilmente collocabile e all'occorrenza montato a bordo di piccole imbarcazioni e di essere impiegato per la pulizia delle aree portuali.

L'entusiasmo degli sviluppatori

«Questo progetto è un esempio concreto dei risultati che si possono ottenere dalla sinergia tra ricerca, innovazione, mondo produttivo e cittadini - riferisce Francesco Regoli, direttore del Dipartimento delle Scienze della Vita e dell’Ambiente Università Politecnica delle Marche -. La rimozione di oltre 10 tonnellate di plastiche dal mare è un’azione concreta per la difesa degli ecosistemi. La plastica continua a rappresentare una minaccia concreta per la biodiversità dei nostri mari».

Per Manuel Lai, amministratore delegato di Iris, «la priorità rimane la prevenzione e ridurre alla fonte la quantità di rifiuti prodotti, per questo abbiamo puntato su una soluzione di piccola scala, molto efficiente, per gestire con flessibilità la transizione verso l’economia circolare».

Ultimo aggiornamento: 19:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA