MyBiros è una piattaforma che estrae informazioni da qualsiasi documento, che sia stampato o un antico manoscritto, sfruttando le tecniche del deep learning. A progettarla due giovani ingegneri informatici, Francesco Cavina e Valerio Caravani, che insieme a Lucrezia Guidone, marketing, e Paolo Merialdo, docente d'ingegneria, hanno dato vita a questa startup vincitrice di Dock3, programma di training e incubazione dell'Università Roma Tre.
Camera e Vaticano
«L'idea nasce dalla nostra tesi magistrale, basata sulla trascrizione automatica, durante la quale abbiamo collaborato con l'Archivio Segreto Vaticano e la Camera dei Deputati, per cui abbiamo trascritto manoscritti antichi e documenti in corsivo», spiega Cavina.
La distinzione
«MyBiros può trascrivere qualsiasi documento, anche degradato. A partire da una foto o una scansione legge il contenuto e interpreta le informazioni; per fare un esempio, nel caso di un modulo F24 può distinguere nome e cognome da un codice fiscale, quello che farebbe un operatore di data entry, lavoro ripetitivo ma fondamentale». La startup, infatti, sta puntando a implementare Mybiros nel processo lavorativo di imprese di gestione documentale, banche, assicurazioni, dove ogni anno sono trascritti milioni di documenti. «La componente umana però, non è esclusa del tutto da queste operazioni, perché valida il lavoro della macchina in caso di trascrizione di dati sensibili e di valore».