L'Europa nel metaverso di Zuckerberg: 10mila nuovi posti di lavoro in cinque anni per la creazione del “nuovo mondo”

Lunedì 18 Ottobre 2021 di simona antonucci
Metaverso

Facebook investe in Europa, creando 10mila nuovi posti di lavoro in cinque anni per la nascita del metaverso, la piattaforma tecnologica del futuro, un insieme interconnesso di esperienze che coinvolge sia il mondo digitale sia quello fisico.

Tutto parte dalla fantascienza: nel 1992 Neal Stephenson nel romanzo “Snow Crash, classico del genere cyberpunk, immaginò un mondo virtuale, il metaverso appunto, in cui le persone grazie a un visore riuscivano a spostarsi come se fossero dentro a mondo reale. Un immaginario che è stato spesso trasformato in film e in videogiochi.

Nick Clegg e Javier Olivan

Ora, però, l’ambiente digitale che riproduce perfettamente quello reale potrebbe entrare a far parte della nostra vita. L’annuncio arriva da Nick Clegg, vice presidente Global Affairs, e Javier Olivan, vice presidente Central Product Services, due top manager di Facebook: «Vogliamo creare 10 mila posti di lavoro in Unione europea entro i prossimi cinque anni», ricordando gli investimenti già messi in campo dalla società come «il laboratorio europeo di ricerca sull’Intelligenza Artificiale in Francia e la sede dei Facebook Reality Labs a Cork».

Mark Zuckerberg

La società fondata da Mark Zuckerberg vuole quindi rilanciare il progetto di cui si parla da tempo. Specificando: «La regione europea sarà messa al centro dei nostri piani per aiutare a costruire la piattaforma informatica del futuro, una nuova generazione di esperienze virtuali interconnesse che utilizzano tecnologie come la realtà virtuale e aumentata. Ha il potenziale di aiutare a sbloccare l’accesso a nuove opportunità creative, sociali ed economiche». Parte quindi una campagna di reclutamento che avverrà in tutta la regione, in prima linea Germania, Francia, Italia, Spagna, Polonia, Olanda e Irlanda.

Assassin’s Creed

Come in OASIS di Ready Player One o Animus della saga di Assassin’s Creed, la strada, o la distopia di Zuckerberg, sembra già tracciata: «Io spero che nei prossimi cinque anni Facebook possa passare a un altro capitolo della sua storia. Vorrei che le persone non ci vedessero più come una società che sviluppa social media ma come la società che ha sviluppato il metaverso». In poche parole «si tratta del successore di Internet mobile, si può pensare al Metaverso come a un Internet “in carne e ossa”: invece di visualizzare i contenuti, ci sei dentro».

Elon Musk e Jeff Bezos

E così mentre i suoi colleghi Ceo del settore tecnologico cercano di aprire un’era di viaggi interplanetari di massa, il fondatore di Facebook Zuckerberg sogna l’espansione non nello spazio ma nel cyberspazio. Le menti della Silicon Valley sembrano aver chiuso con la Terra. Elon Musk e Jeff Bezos organizzano piani per andare a spasso nello spazio, Zuckerberg rinuncia a questa particolare corsa stellare e si concentra su una “migliore” esperienza terrena, curata da Facebook. Dopotutto, la storia di Facebook dimostra che è molto più facile colonizzare le menti rispetto a Marte.

Menlo

Un progetto fantascientifico che guarda all’Europa. Perché spiegano da Menlo «Questo investimento è un segno di fiducia nel potenziale del talento tecnologico europeo. L’Europa è estremamente importante per Facebook». E soprattutto perché «l'Ue ha anche un ruolo importante da svolgere nel definire le nuove regole di internet, la libertà di espressione, la privacy, la trasparenza e i diritti delle persone».

Web 3.0

Quello che molti chiamano Web 3.0 sarebbe quindi alle porte. Un primo passo di Facebook verso il metaverso può essere considerato lo strumento Horizon Workrooms, lanciato qualche mese fa che permette di lavorare in un ambiente virtuale condiviso in cui si interagisce con il movimento delle mani. Ma, «tra cinque anni, le persone saranno in grado di vivere dove vogliono e lavorare da dove vogliono, ma si sentiranno presenti quando lo faranno», ha detto Zuckerberg.

l’utilizzo medio dei dispositivi digitali

Del resto negli ultimi due decenni, abbiamo sempre più abbandonato gli spazi fisici e pubblici condivisi per le estasi dell’iperrealtà e le esperienze mediate attraverso gli schermi. Durante il lockdown, l’utilizzo medio dei dispositivi digitali è aumentato di cinque ore al giorno, con gli utenti più assidui incollati ai propri dispositivi per circa 17,5 ore al giorno. Zoom ora ha 300 milioni di utenti, rispetto ai soli 10 milioni di dicembre 2019. Google, Facebook, Apple e Amazon – i Big Four dell’economia dell’informazione – sono ormai «troppo grandi per fallire», proprio come le grandi banche e i produttori di alto livello negli ultimi anni.

avatar

Metaverso, quindi, potrebbe diventare un grande spazio condiviso come lo è ora Internet, in cui diverse aziende tecnologiche costruiranno le proprie residenze in cui si muoveranno gli avatar degli utenti con gli smartphone o altri dispositivi. E come tutti gli spazi digitali si porranno problemi di regole. «I politici europei sono in prima linea nell’aiutare a includere valori europei nel funzionamento quotidiano di internet», osserva Facebook che si rivolge all’Ue, «Facebook condivide questi valori e nel corso degli anni abbiamo intrapreso azioni significative per sostenerli. Speriamo nel completamento del Mercato Unico Digitale per sostenere ulteriormente gli attuali punti di forza dell’Europa, così come la stabilità sui flussi di dati internazionali che sono essenziali per una fiorente economia digitale».

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