Elon Musk: «Nei primi viaggi su Marte qualcuno probabilmente morirà»

Domenica 25 Aprile 2021
Elon Musk: «Nei primi viaggi su Marte qualcuno probabilmente morirà»

«Qualche persone probabilmente morirà» nei primi viaggi verso Marte di Space X.

Elon Musk lo ha candidamente ammesso durante una intervista con Peter Diamandis, co-fondatore della X Prize Foundation, un ente no-profit impegnato nello sviluppo tecnologico. Musk ha annunciato l'invio di un milione di persone sul pianeta rosso entro il 2050. Chi affronta il viaggio è consapevole dei rischi, «potrebbe non tonare indietro ma avrà vissuto una esperienza eccezionale», ha aggiunto. 

Missione compiuta, intanto, per la Crew Dragon 2: dopo una giornata di volo, la navetta della SpaceX si è agganciata puntualmente alla Stazione Spaziale Internazionale e i due equipaggi di sono riuniti, in quella che l'astronauta giapponese Akihiko Hoshide, appena arrivato a bordo, non ha esitato a definire «una mischia» di 11 persone, degna di un campo da rugby e nella quale sono rappresentate quattro nazionalità. Sulla stazione orbitale ora si trovano infatti sei americani, due giapponesi, due russi e il francese Thomas Pesquet, primo astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) a volare su un veicolo di un'azienda privata. Con il suo arrivo è pronto a cominciare la sua missione, Alpha.

Lanciata il 23 aprile dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral con un razzo Falcon 9 della SpaceX, la Crew 2 ha affrontato la seconda missione operativa gestita dall'azienda di Elon Musk per conto della Nasa: un risultato che consolida la ritrovata capacità degli Stati Uniti di trasportare astronauti alla Stazione Spaziale. Il viaggio è stato tranquillo e, dopo otto ore di sonno, gli astronauti della Crew 2 hanno cominciato a lavorare alla manovra per agganciare la loro navetta al modulo Harmony della Stazione Spaziale. Al comando c'era l'americano Robert Shane Kimbrough, con la pilota Megan McArthur, anche lei della Nasa, Hoshide, dell'agenzia spaziale giapponese Jaxa, e l'europeo Pesquet.

Dopo le due ore necessarie per equilibrare la pressione fra i due veicoli, i portelli si sono aperti. Il primo a entrare è stato Hoshide. Aveva con sé il pupazzetto di un pinguino, probabilmente la mascotte che tanti astronauti usano come «indicatore di gravità», destinato a fluttuare non appena la navetta è in assenza di peso. Uno dopo l'altro i quattro veterani della Crew Dragon sono entrati, fra gli abbracci dei sette colleghi che li aspettavano.

Ora sulla stazione orbitale sono in 11 e questo è possibile perché i voli della navetta privata, in grado di trasportare quattro astronauti, si alternano a quelli della navetta russa Soyuz, che ha tre posti. I quattro della missione Crew 2 hanno incontrato così i quattro membri della missione Crew 1, ossia la comandante Shannon Walker, Michael Hopkins eVictor Glover, tutti della Nasa, e il giapponese Soichi Noguchi della Jaxa, più i tre colleghi con la navetta russa Soyuz: i russi Oleg Novicki e Dubrov, entrambi della Roscosmos, e Mark Vande Hei della Nasa. Quando, il 28 aprile, i 4 astronauti della Crew 1 rientreranno a Terra, Akihiko Hoshide prenderà il comando della Stazione Spaziale e in ottobre passerà il testimone all'europeo Persquet. 43 anni, ingegnere aerospaziale e pilota di linea, Persquet è entrato nel corpo astronauti dell'Esa nel 2009 e ha volato per la prima volta nel 2016 su una navetta russa Soyuz nella missione Proxima.

Adesso si prepara all'intenso programma di ricerca previsto dalla sua missione, chiamata Alpha in riferimento al sistema stellare più vicino al nostro Sole e legata alla prima missione dell'astronauta francese dell'Esa, chiamata Proxima, come la più vicina delle tre stelle del sistema Alpha. Uno dei principali esperimenti è lo studio degli effetti dell'assenza di peso sulle cellule staminali del cervello, con particolare attenzione all'invecchiamento. Un altro obiettivo importante è gettare le basi per tecnologie utili per le future missioni dirette alla Luna e a Marte.

Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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