Sono circa 30 milioni i televisori che a partire dal primo settembre 2021 dovranno essere sostituiti.
Il processo ha già preso avvio all'inizio di quest'anno, ma ha richiesto solo, con una cadenza diversa a seconda delle aree in cui si vive, di risintonizzare i canali. Lo switch off del segnale, poco più di dieci anni dopo il passaggio al Dvb-T1, che ha radicalmente modificato le modalità di visione sul piccolo schermo, inizierà alla fine dell'estate del 2021.
Il cambio di tecnologia avverrà in due step: il primo a settembre 2021 e il secondo a giugno 2022. Da tali date non sarà più possibile la ricezione delle trasmissioni televisive se non con apparecchi di nuova generazione, oppure, se acquistati prima del 2017, resi idonei alla ricezione da apposito decoder. A partire da gennaio 2017, infatti, per i negozianti è entrato in vigore l'obbligo di vendere apparati compatibili con il nuovo DVB-T2. Tutti i televisori che sono stati acquistati da tale data in poi sono quindi compatibili con il cambiamento introdotto dal primo step tecnologico e sono perciò adatti alla ricezione dei canali che dal 1° settembre 2021 verranno trasmessi solamente in HD. Tuttavia, soltanto le TV e i decoder acquistati da dicembre 2018 sono compatibili anche con i nuovi standard introdotti dal secondo step tecnologico, quando avverrà il passaggio dal DVB-T al DVB-T2: lo standard trasmissivo di seconda generazione con sistema di codifica HEVC Main10.