Safer Internet Day. I ragazzi e il web: i genitori? Cattivi maestri. E poi c'è quella voglia di digital detox - Tutti i dati in Pdf

Tutti i numeri dell’Osservatorio Scientifico della no-profit Movimento Etico Digitale

Martedì 7 Febbraio 2023 di Redazione Web
Safer Internet Day. I ragazzi e il web - Foto di Jan Vašek da Pixabay

Ragazzi in rete, soli a navigare sul web, con davanti genitori che abusano di cellulari e sono sempre connessi, in mezzo a una prateria, quella di internet, nella quale le insidie e i pericoli sono moltissimi. I dati della survey, ossia l'analisi diffusa in occasione del Safer Internet Day - Giornata per la sicurezza in Rete promossa dalla Commissione Europea dal 2004, condotta dall’Osservatorio Scientifico della no-profit Movimento Etico Digitale - raccontano come i più giovani oggi vivano il navigare sul web, con quanta consapevolezza e sicurezza.

RAGAZZI TROPPO LIBERI SUI SOCIAL

Due ragazzi su tre appartenenti alla fascia di età tra i 12 e i 16 anni dichiarano di non avere regole in famiglia rispetto all’utilizzo dei social e ben il 26% (+5% rispetto allo scorso anno) dichiara di essere sempre connesso. TikTok, Instagram, Youtube e Twitch sono i social più utilizzati, a scapito di Facebook e Snapchat che calano ulteriormente.

Secondo il fondatore della no-profit Davide Dal Maso, inserito da Forbes tra i cinque under 30 italiani più influenti nel settore Education e membro della Digital Skills and Jobs Coalition della Commissione Europea, «il mondo del digitale cambia velocemente ed è fondamentale restare al passo sui canali e le modalità di comunicazione dei più giovani.

I dati relativi al cyberbullismo dimostrano che le attività di educazione digitale sono fondamentali. Allo stesso tempo però crescono altri fenomeni che, senza un aggiornamento dei programmi formativi e la collaborazione tra genitori e scuole, continuano a dilagare incontrastati e rendono spesso il mondo di internet un ambiente pericoloso per i giovani, invece che uno spazio dove cogliere le tante opportunità presenti».

L’INDAGINE DELL’OSSERVATORIO SCIENTIFICO DEL MOVIMENTO ETICO DIGITALE

Il 65,5% degli intervistati afferma di non avere controlli sull’utilizzo dei social e solamente il 34,5% dichiara di avere delle regole. Il 40% non ha vincoli di orario e naviga più di 4 ore al giorno, ovvero più di 2 mesi all’anno sul telefono. Un ragazzo su 10 naviga anche di notte senza alcun controllo o regola da parte di un genitore. «I dati ci confermano come il web sia vissuto per tanti come una sorta di “far west”, dove tutti possono sfogarsi o insultare. Essendo consapevoli che questa modalità può derivare anche per imitazione di modelli familiari che agiscono gli stessi comportamenti - basti guardare i commenti di molti adulti su Facebook - o che risultano fragili nella regolazione di tali aspetti, siamo convinti che l’unica strategia sia sensibilizzare i giovani puntando sempre più ad offrire loro spazi di crescita sia sul piano dell’educazione affettiva che digitale. Sarà un nostro obiettivo come no-profit - prosegue Dal Maso - sia in Italia che in Europa, portare queste tematiche all’attenzione dei giovani, fornendo loro ascolto e occasioni di confronto su come sia possibile rendere un posto migliore l’ambiente del web che tutti viviamo».

I GENITORI, CATTIVI MODELLI

«Diverse testimonianze portate dagli studenti, descrivono i genitori come “cattivi modelli educativi”: sono i primi ad abusare di smartphone e social media», commenta il referente dell’Osservatorio Scientifico sull’Educazione Digitale Gregorio Ceccone. «Noi genitori dobbiamo essere consapevoli del nostro uso eccessivo dello smartphone e lavorare su noi stessi per cambiare queste abitudini e agire come buoni modelli per i nostri figli. Solo in questo modo, saremo in grado di fornire una guida positiva e supportare i nostri figli nell'uso equilibrato e responsabile della tecnologia».

QUALI SONO I SOCIAL PIU' USATI DAI GIOVANI?

TikTok ed Instagram rimangono i social media più utilizzati tra gli studenti tra i 12 e i 16 anni in Italia, insieme a Youtube. WhatsApp è utilizzato da quasi il 93% dei ragazzi, mentre quelli meno utilizzati sono LinkedIn e Facebook. Discord e Twitch sono utilizzati da un numero significativo di loro, sebbene spesso risultino delle piattaforme totalmente sconosciute da parte degli adulti. È interessante notare un incremento di Twitter (+5%) e che i social media con contenuti visuali la fanno sempre più da padrone.

I GIOVANI SOLI ON-LINE

Lasciati soli a tu per tu con il web, i ragazzi sicuramente trovano una prateria da scoprire, ma anche un territorio franco dove soprattutto i più giovani, se non controllati, sono maggiormente esposti ai pericoli. Circa il 19% del campione, infatti, ha subito esperienze negative on-line, dato che si discosta di poco da quel 20% dell’anno precedente. Tra quelli che vengono definiti episodi spiacevoli c’è sempre la presenza del cyberbullismo che continua ad interessare ancora il 23% degli adolescenti, anche se dalle rilevazioni degli ultimi anni il fenomeno appare in costante diminuzione (-7% rispetto all’anno precedente e -12% se raffrontato con il 2021), segnale positivo che la prevenzione nelle scuole è stato, e continua ad essere, fondamentale. Di contro, cresce il dato relativo al tema dilagante degli insulti e degli attacchi da parte di haters che riguarda quasi 2 ragazzi su 3 (i, una triste conferma del fatto che il web può diventare un ambiente senza regole dove l’insulto e lo sfogo sono molto comuni. Non meno preoccupanti sono i dati relativi all’'adescamento e alla diffusione di materiale privato a scopo di vendetta (revenge porn) che hanno coinvolto rispettivamente il 5% e il 10% degli intervistati. Infine, aumentano gli episodi legati a truffe (+7%) e attacchi informatici ai danni dei più giovani (+12%)

GIOVANI E ADULTI IN AMBITO SOCIAL E FAKE NEWS

Dalla survey si conferma una certa sfiducia verso le competenze on-line degli adulti. Il 35% dei giovani ritiene “scarsa o molto scarsa” la loro capacità di usare i social media ed il 32% degli intervistati, appartenenti alla fascia 12-16, ritiene “scarsa o molto scarsa” la capacità dei genitori di riconoscere le fake news. «Questi dati evidenziano un divario generazionale nella comprensione e nell'utilizzo delle tecnologie digitali e una carenza di educazione digitale nell'attuale generazione adulta. Anche noi adulti dobbiamo prendere in considerazione di investire nella nostra educazione digitale per essere in grado di aiutare i nostri figli a vivere serenamente e in sicurezza nel mondo digitale, insegnare loro come riconoscere le notizie false e utilizzare i social media in modo responsabile», commenta Gregorio Ceccone

I GIOVANI E SOCIAL NEL FUTURO LAVORATIVO

Dal sondaggio, inoltre, emerge da parte dei ragazzi una significativa lacuna, in quanto a consapevolezza e competenze digitali, anche considerando il loro futuro lavorativo: il 44% degli intervistati non ha mai pensato che i contenuti pubblicati sui social potranno essere valutati da chi li esaminerà per una selezione di lavoro, nonostante sia noto che i recruiter partano proprio da questi canali per avere più informazioni sul candidato, eliminando dalla selezione i giovani con una reputazione on-line negativa.

DIGITAL DETOX

L’85,5% dei giovani sarebbe disposto a provare un week end “digital detox” ma in compagnia dei propri amici. Questo dato potrebbe indicare che i ragazzi riconoscono l'importanza della socializzazione dal vivo. Vogliono riuscire a trascorrere più tempo dal vivo con le persone a loro importanti ma spesso non hanno spazi ed opportunità per poterlo fare. Giovani nati e cresciuti con i dispositivi digitali, per cui la disconnessione è un’esperienza che non hanno mai provato e che vorrebbero fare, a patto di non restare soli.

Il “digital detox” è un trend presente anche nel mondo degli adulti, vi sono infatti varie esperienze che permettono di staccare dai dispositivi per una giornata, un weekend o una settimana. Prima di tutto va ricordato però come il genitore ha il primo ruolo di educatore: ad esempio non si può pretendere che il giovane non usi il telefono a tavola quando l’adulto è il primo a farlo, lo stesso se si vuole che il ragazzo usi il web in modo proattivo, bisogna che sia il genitore il primo a renderlo consapevole di quante opportunità ci sono nel web ad esempio tramite condivisione di storie di giovani che con internet si sono costruiti una carriera. 

Dati Osservatorio Edu Digitale - PDF

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 00:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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