Il cybercrime prolifera sulle chat. Le app di messaggistica, in particolare WhatsApp, sono le più utilizzate dai criminali informatici per diffondere link malevoli. I truffatori che sfruttano tecniche di phishing si sono rivolti, in numero maggiore, tra dicembre 2020 e maggio 2021, a WhatsApp nell'89,6% dei casi e poi a Telegram (5,6%) e Viber (4,7%).
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Il report è frutto dei dati anonimizzati forniti volontariamente dagli utenti di Kaspersky Internet Security for Android. Come spiega Kaspersky, nel 2020 le app di messaggistica hanno superato i social network del 20% in termini di popolarità tra gli utenti, diventando lo strumento di comunicazione più utilizzato. «Nella lotta contro il phishing nelle app di messaggistica bisogna fare molta attenzione, affidandosi alle tecnologie anti-phishing più recenti», ha commentato Tatyana Shcherbakova, Senior Web Content Analyst di Kaspersky. I risultati del sondaggio mostrano anche che nel 2020 il numero totale di utenti di queste app, a livello globale, ammontava a 2,7 miliardi, un dato che entro il 2023 dovrebbe crescere fino a raggiungere i 3,1 miliardi. Questa somma rappresenta quasi il 40% della popolazione mondiale. In termini di numero di attacchi di phishing registrati per singolo utente su WhatsApp, il primato è detenuto da Brasile con 177 attacchi e India con 158.