Alexa compie 4 anni: ecco cosa gli italiani chiedono all'assistente vocale di Amazon

Giovedì 10 Novembre 2022 di Andrea Andrei
Alexa compie 4 anni: ecco cosa gli italiani chiedono all'assistente vocale di Amazon

La sveglia, i timer, i promemoria, le previsioni del tempo e le ricette. E poi, la musica. Sembra passato molto più tempo di quattro anni da quando Alexa, l'assistente virtuale di Amazon, è entrata nelle nostre case e, di conseguenza, nelle nostre vite. Nel 2018, quando l'azienda di e-commerce dotò i suoi dispositivi del riconoscimento vocale in Italia, esistevano già altri assistenti virtuali, come quelli di Google e Apple, ma Alexa è stato quello che ha segnato l'esplosione del fenomeno nel nostro Paese.

Poco prima del suo arrivo sembrava stranissimo che potessimo parlare con un dispositivo senza sentirci in imbarazzo. Eppure abbiamo superato anche questa barriera e oggi rivolgerci ad Alexa fa parte della nostra quotidianità.

Nel 2022, gli italiani hanno infatti utilizzato l'assistente vocale per impostare 800 milioni tra sveglie e timer, ben 120 milioni di promemoria e 45 milioni di shopping list, e hanno effettuato tramite Alexa ben 28 milioni di chiamate. Inoltre, hanno interpellato Alexa 135 milioni di volte per le previsioni del tempo, e per 8 milioni di volte le hanno chiesto delle ricette (tra le più popolari spiccano la carbonara, i pancake e il tiramisù). Senza contare la musica, di cui sono state riprodotte 400 milioni di ore, con le hit del Festival di Sanremo in cima alla classifica dei brani più richiesti: “Farfalle” di Sangiovanni, “Dove si balla” di Dargen D’amico e “Brividi” di Mahmood e Blanco sono le prime tre.

I dati rilasciati da Amazon in occasione del compleanno di Alexa, celebrato ieri con un party alla Palazzina Appiani di Milano (chi volesse unirsi ai festeggiamenti, può dire all'assistente “Alexa, tanti auguri”, e otterrà 3 mesi gratuiti di Audible, la piattaforma Amazon per podcast e audiolibri), spiegano bene il coefficiente di penetrazione dei dispositivi dell'azienda di Jeff Bezos nel nostro Paese: se la Lombardia e la provincia di Roma fanno registrare il più alto numero di interazioni con l'assistente vocale, ad aver avuto la crescita maggiore quest'anno sono luoghi molto meno scontati, come la regione Molise (+56%) e la provincia di Agrigento (+63%). «Sicuramente influisce il fatto che Amazon offre una vasta gamma di dispositivi connessi, ben 17», spiega Gianmaria Visconti, Country Manager di Amazon Alexa in Italia, «e che il prezzo di questi dispositivi sia decisamente abbordabile. Echo Dot (il piccolo altoparlante con Alexa integrata, che su Amazon si trova a 25 euro, ndr), è lo speaker più venduto in Italia».

In effetti è parte della politica dell'azienda di Seattle quella di rendere i propri dispositivi molto concorrenziali sul mercato: è ovvio infatti che Amazon punti non tanto a vendere hardware, ma a offrire servizi e a creare una sorta di ecosistema che comprende e-commerce, intrattenimento (da Prime Video a Prime Music, passando per Audible) e domotica. Per quest'ultima, che ha avuto una crescita importante in Italia (quest'anno sono state oltre 1,8 miliardi le interazioni tra i dispositivi intelligenti e Alexa), l'assistente vocale di Amazon sarà integrato nel protocollo unico Matter, che ha la finalità di rendere perfettamente dialoganti fra loro tutti i dispositivi connessi di casa, dalle lampadine ai condizionatori.

È chiaro poi che l'assistente vocale sia stato un modo anche per coinvolgere quelle fasce di popolazione, in particolare gli anziani, che hanno meno dimestichezza con la tecnologia. Il che però non cancella la questione più spinosa, e cioè quella dell'utilizzo che viene fatto delle informazioni che 24 ore su 24 Alexa raccoglie sulla nostra routine quotidiana. Visconti spiega che i dati che vengono analizzati «sono quelli relativi, ad esempio, alle richieste inevase da Alexa. Quando l'assistente non comprende una richiesta o sbaglia risposta, quei dati vengono analizzati dall'algoritmo per cercare di risolvere il problema». E per quanto riguarda la profilazione? Se è vero che Amazon non associa dati anagrafici (nome, sesso, età) alle nostre richieste, l'assistente analizza comunque le nostre abitudini per arricchirsi e offrire servizi sempre più personalizzati, come fa ogni algoritmo. Tanto che uno degli obiettivi che Amazon si pone è di diffondere sempre di più il sistema delle “routine”, cioè una serie di comandi personalizzati che si attivano in automatico a determinate ore del giorno oppure con una certa parola chiave (un esempio: si può stabilire che quando si dice “Alexa, buonanotte” si spengono le luci di casa, si chiudono in automatico le tapparelle e viene riprodotta una musica rilassante).

E di abitudini, Alexa, ne conosce parecchie: «Di questi primi 4 anni, il 2022 è stato il più entusiasmante in termini di crescita», racconta ancora Visconti, «basti pensare che delle oltre 17 miliardi di interazioni effettuate con Alexa dal 2018 ad oggi, ben 8 miliardi sono avvenute solo quest’anno».

Ultimo aggiornamento: 12:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA