«Marte e la Luna sono destinazioni inevitabili»

Mercoledì 20 Dicembre 2017
ammaraggio di una sonda su Marte
I tempi sono maturi per guardare più lontano nell'esplorazione spaziale: la Luna potrà essere il prossimo obiettivo, prima con una stazione spaziale nella sua orbita e poi con una base, trampolino per una missione su Marte: l'astronauta Paolo Nespoli, 60 anni, non ha dubbi che il futuro dello spazio passi per queste tappe.

Lo ha detto a pochi giorni dal rientro a Terra dopo la missione Vita, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), nella quale per quasi cinque mesi ha lavorato sulla Stazione Spaziale. «Andare sulla Luna e su Marte sarà complesso, ma assolutamente necessario: è un'evoluzione da cui l'umanità non può tirarsi indietro», ha detto nel collegamento da Houston organizzato da Asi e Agenzia Spaziale Europea (Esa). «Al momento sappiamo che la Stazione Spaziale (nata dalla collaborazione tra Stati Uniti, Europa, Russia, Canda, Giappone) potrà continuare a funzionare fino al 2024 - ha osservato Nespoli - ma spero che presto ricominceremo a viaggiare fuori dall'orbita bassa terrestre. È un futuro che non è più fantascienza, al quale cominciano a pensare agenzie spaziali e aziende private
». 

Fiero di avere portato in orbita la bandiera italiana, l'astronauta pensa anche al suo futuro: con i suoi 60 anni, che non sente affatto di avere, e con tre missioni all'attivo, sa che per lui sarà «difficile continuare ad essere un astronauta attivo: non vedo missioni future, ma chissà!».
Ultimo aggiornamento: 20:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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