MENU
https://www.ilgazzettino.it
ACCEDI ABBONATI

NOTIFICHE ABBONAMENTI
LOGOUT
LEGGI IL GIORNALE

Tecnologia

Sabato 6 Marzo - agg. 18:59
  • MoltoFuturo
  • HOME
  • Sezioni
    • Nordest
      • Venezia-Mestre
      • Treviso
      • Padova
      • Belluno
      • Rovigo
      • Vicenza-Bassano
      • Verona
      • Pordenone
      • Udine
      • Trieste
      • Primo Piano
    • Italia
    • Economia
      • MoltoEconomia
    • MoltoDonna
    • Obbligati a Crescere
      • Economia
      • Welfare
      • Mobilità
      • Donna
    • Sport
      • Calcio
      • Mercato
      • Rugby
      • Altri Sport
      • Statistiche
    • Esteri
    • Tecnologia
      • MoltoFuturo
    • Cultura e Spettacoli
    • Gossip
    • Le altre
    • Animali
    • Blog
    • Viaggi
      • Grandi Viaggi
      • Italia
      • Mondo
      • Hotel & Ristoranti
      • Speciale
      • Weekend
      • News
    • Salute
      • Focus
      • MoltoSalute
      • Medicina
      • Bambini e adolescenza
      • Benessere e fitness
      • Prevenzione
      • Alimentazione
      • Storie
    • Motori
    • Europa
  • Multimedia
    • Video
      • Primo Piano
      • Nordest
      • Sport
      • Società
      • Spettacoli
      • Tecnologia
      • Le Altre
      • Motori
      • Salute
      • In Vista
    • Foto
      • Cronaca
      • Italia
      • Mondo
      • Spettacoli
      • Sport
      • Persone
      • Animali
      • Nordest
  • Servizi
    • Meteo
    • Oroscopo
    • Necrologie
  • Network
    • Il Messaggero
    • Il Mattino
    • Leggo
    • Corriere Adriatico
    • Quotidiano di Puglia
    • Caltagirone Editore
    • Piemme
    • Guida allo Shopping

Realtà virtuale, il manager di Cisco Paolo Campoli: «Il futuro è nell'ibrido. Lavoro e scuola da remoto e in presenza»

Tecnologia > MoltoFuturo
Mercoledì 17 Febbraio 2021 di Andrea Andrei
Getty Images
1

Lo smart working? È solo l’inizio. La didattica a distanza e le videochat? Ormai non si torna più indietro. Il nostro presente, fatto di virtualità e costruito in tempi record per fronteggiare l’emergenza della pandemia, dà un’idea molto chiara del futuro ruolo che la tecnologia, e di conseguenza le connessioni, avranno nelle nostre vite, in cui le esperienze virtuali non sostituiranno ma affiancheranno quelle fisiche. Parola di Paolo Campoli, 56enne manager di Milano che pochi mesi fa è stato nominato alla guida del segmento Service Provider a livello mondiale di Cisco, colosso delle reti nonché azienda che fornisce la piattaforma Webex, una delle più utilizzate per meeting e videoconferenze. «Nulla può sostituire l’interazione fisica», sottolinea Campoli, che ha cominciato la sua carriera in Cisco nel 1998 dopo aver lavorato per Siemens, e con cui - ovviamente - siamo connessi in videoconferenza «e portare un intero settore, come ad esempio quello dell’istruzione, a lavorare in remoto nel giro di due settimane è stata un’impresa titanica. Tecnicamente ci siamo riusciti, ma ci sono una serie di questioni che, insieme agli utenti, stiamo ancora imparando a migliorare o risolvere».

APPROFONDIMENTI
L'INTERVISTA

Sostenibilità, Giancarlo Giannini attore e perito elettronico:...

L'INTERVISTA

Diego Campagnani, vincitore italiano di Fifa 16 e 18: «Ci vuole...

Ad esempio?

«Il codice di comportamento. La comunicazione non verbale, come quella del contatto visivo. E poi l’affaticamento, anche psicologico, che si ha nel lavorare o seguire delle lezioni con queste piattaforme. Ma ci stiamo arrivando, è un percorso da cui non si torna indietro. I nostri report dicono che anche dopo il Covid circa il 70% dei lavoratori continueranno a lavorare per qualche giorno da casa, mentre il 90% dei meeting saranno da remoto. Il futuro è nell’ibrido, e lo sarà anche a scuola. Perciò uno dei nostri obiettivi prioritari è rendere l’esperienza virtuale migliore di quella fisica. Con Cisco abbiamo anche sperimentato gli ologrammi, che in caso di eventi o presentazioni aziendali possono restituire anche la fisicità della persona con cui si interagisce».

E tutto questo sarà incentivato dalle nuove connessioni 5G. Secondo l’Annual Internet Report di Cisco entro il 2023 in Italia ci saranno 511 milioni di oggetti connessi, 8,5 per persona. Ma quando potremo cominciare a utilizzare davvero il 5G?

«Credo nei prossimi due anni. Molto dipenderà dai dispositivi che arriveranno sul mercato, ma soprattutto dal completamento delle infrastrutture. Siamo partiti bene e con largo anticipo, ma quelle del 5G sono reti molto complesse, che necessitano di un enorme lavoro di cantierizzazione, di acquisizione dei permessi e di finanziamenti. Ma da queste connessioni ultraveloci passerà tutto il processo di digitalizzazione dei prossimi vent’anni».

Quali saranno i principali campi d’applicazione, secondo lei?

«In Italia soprattutto la cosiddetta Industria 4.0, con la filiera robotizzata. E poi il settore della sanità, dagli apparati biomedicali alla diagnostica e alla chirurgia da remoto. Ma gli esempi, specie sulla produttività, sono tanti. Pensi che in Gran Bretagna abbiamo sperimentato l’uso del 5G in agricoltura, connettendo le fattorie, con ottimi risultati sulla produzione».

Le prospettive, però, si scontrano spesso con la realtà. Non è curioso parlare di connessioni ultraveloci quando in Italia oggi ci sono intere città che hanno difficoltà anche a connettersi al 3G?

«Lo è, e per sapere quando e come risolveremo il problema del digital divide dovremmo anche capire le direzioni politiche. Ma io sono ottimista. Innanzitutto finalmente è stata abbandonata l’idea di costruire delle cattedrali nel deserto: inizialmente si pensava a portare la fibra solo nei grandi centri, sottovalutando il ruolo che le connessioni avrebbero avuto anche nei piccoli borghi. La pandemia ci ha mostrato quanto invece la domanda di servizi tecnologici sia forte: non siamo un Paese perfettamente digitalizzato, ma oggi tutti, anziani compresi, utilizzano questi servizi abitualmente. E poi l’Italia, con Open Fiber, ha adottato il modello di investimento virtuoso della “rete unica”, che crea economie di scala e che permetterà agli operatori di portare la connessione ovunque: le infrastrutture sono così costose che altrimenti non avrebbero mai potuto vedere la luce al di fuori delle grandi città».

Quindi saremo tutti connessi, con una moltiplicazione esponenziale di dispositivi. Ma questo non aumenterà a dismisura anche i rischi per la sicurezza?

«Infatti è necessario che gli investimenti per la sicurezza siano al livello di quelli per la tecnologia. L’Internet delle cose amplierà il terreno di conquista degli hacker, che potranno agire anche attraverso gli elettrodomestici come i termostati. Perciò i sistemi di sicurezza dovranno essere costruiti all’interno delle reti, altrimenti queste vulnerabilità finiranno per creare sospetto nei confronti delle nuove tecnologie, soprattutto da parte delle piccole e medie imprese».

La sicurezza non è però solo quella informatica, c’è anche quella che riguarda l’uso che si fa delle piattaforme. Basti pensare alla tutela dei minori sui social.

«Lì c’è anche una questione di regolamentazione. Come ora si usa lo Spid, altrettanto si potrebbe fare, tramite un certificato digitale analogo, per verificare l’identità delle persone, e quindi anche regolare l’accesso ai social network in base all’età degli utenti».

Diciamolo una volta per tutte: il 5G fa male?

«Non esiste nessuna evidenza scientifica al riguardo. Le frequenze utilizzate dal 5G, a 3,5 Ghz, sono parenti strette di quelle delle reti 4G, hanno intensità di campo molto simili. Ci sono più antenne, è vero, ma da questo punto di vista più antenne ci sono e meglio è, perché diminuisce la concentrazione dell’intensità di campo. In Italia inoltre abbiamo misure restrittive per i campi elettromagnetici. E le frequenze più alte, quelle a 26 o 28 Ghz, saranno solo per utilizzi strategici. Forse però qualche colpa noi del settore ce l’abbiamo (sorride, ndr): aver fornito le reti che permettono a certe bufale di viaggiare così rapidamente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 11:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA
1 commenti
COMMENTA
COMMENTA LA NOTIZIA - NOME UTENTE
  • ULTIMI INSERITI
  • PIÙ VOTATI
0 di 1 commenti presenti
VISUALIZZA ALTRI COMMENTI
Potrebbe interessarti anche
THE DARK SIDE

Francesco De Carlo: «Io, condannato all'isolamento nella prigione delle celle del foglio Excel»

Sostenibilità, Giancarlo Giannini attore e perito elettronico: «Io riparo tutto da solo. La casa nasconde dei tesori» Cloud europeo, partnership tra Leonardo e Aruba: a Genova già installato il super computer “davinci-1”
LA NOVITà

Gli acquisti online? Adesso si fanno da casa e con gli occhiali hi tech

LE NOVITA'

Ces 2021, dalla doccia musicale al computer bio: i 5 trend dalla fiera della tecnologia

Le idee dal Ces 2021: evoluzione tecnologica a impatto zero
A TUTTA MUSICA

Dalle casse acustiche qualità hi-end agli speaker preamplificati: così l'audio migliora

Le idee dal Ces 2021: evoluzione tecnologica a impatto zero Ces 2021, dalla doccia musicale al computer bio: i 5 trend dalla fiera della tecnologia
THE DARK SIDE

Lo scrittore Roberto Costantini: il mio cellulare vecchio di 20 anni senza Internet e wapp

Leonardo Pieraccioni e il mondo digital: «La domotica è come l'amore, inaffidabile. Preferisco i cavi» Paolo Bonolis: Tech da asporto. Cosa ci toglie la scorciatoia della vita 2.0
Pagina successiva
caricamento
Video

Harry e Meghan, l'intervista "bomba" arriva in Italia: ecco quando e dove vederla

Sanremo 2021, Renga deve ripetere la canzone: ironia social a notte fonda

promo

OROSCOPO DI BRANKO

L'Oroscopo di Branko
Il cielo oggi vi dice che...
Branko legge e racconta le parole delle stelle, segno per segno...

LE PIÚ LETTE

​Zaia conferma: «Saremo arancioni da lunedì. Pfizer, si riescono a fare 7 dosi». Scuole: lunedì la decisione

Nuovo policlinico "mostruoso": 45 sale operatorie e 400 ambulatori, un colosso da 196mila metri quadri

di Mauro Giacon

Schiava del fidanzato. «Violentata fino a svenire, obbligata a indossare abiti lunghi, non uscire e non parlare con nessuno»

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmeonline.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci
  • CALTAGIRONE EDITORE
  • IL MESSAGGERO
  • IL MATTINO
  • CORRIERE ADRIATICO
  • QUOTIDIANO DI PUGLIA
  • LEGGO
Privacy Policy | Cookie Policy | INFORMAZIONI
Preferenze cookie
Società editrice © 2021 Il Gazzettino | C.F. 00744300286 P. IVA 02742610278 | CONTATTI | PUBBLICITÁ