Iconico, senza nemmeno volerlo.
Vintage al punto giusto, perché il passato più rassicurante è un guardaroba datato ma non troppo. I primi Casio digitali sono gli orologi ritornati dal futuro. Chi li indossava, tra il finire degli anni ‘70 e l’inizio dei ‘90, sentiva d’avere un avveniristico assaggio di informatica, l’antenato dello smartwatch. Roba da nerd, ma su vasta scala.
Negli anni, Casio ha arricchito i suoi segnatempo: i fusi orari, il sensore di temperatura, una mini rubrica. Oppure la calcolatrice integrata: il Casio Ca-53W è stato uno dei modelli più fortunati degli anni ‘80, sfoggiato peraltro da Michael J. Fox in “Ritorno al futuro”, la trilogia tra i manifesti del decennio. Ed è al polso dei protagonisti di “Stranger Things”, la serie che ha riacceso il fuoco degli anni ‘80. Il Casio con la calcolatrice è stato l’inseparabile compagno per scienziati e ingegneri in erba. Poi tra gli ‘80 e i ‘90, mentre l’azienda sfornava orologi sempre più evoluti, l’intuizione: il mercato fu invaso dal Casio F 91-W, essenziale, semplice, anonimo, ultra-economico, di dimensioni contenute. In due parole: l’orologio più venduto al mondo (circa 90 milioni), tuttora nel catalogo. Bollato come dozzinale, la riscossa degli anni ‘80 gli ha conferito i gradi di evergreen e ormai brilla di nuova vita. Permettendo di ritornare a quell’ingenuo futuro assaporato in passato.
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