Ferrovie dello Stato, il treno diagnostico misura la salute dei binari

Mercoledì 18 Maggio 2022 di Francesco Bisozzi
Il treno Diamante 2.0

Un treno diagnostico altamente tecnologico, capace di effettuare una visita accurata all’infrastruttura ferroviaria per l’alta velocità.

A bordo non ci sono sedili per i passeggeri, ma veri e propri laboratori hi-tech. Composto da otto carrozze e due locomotive, il nuovo treno “dottore” Diamante 2.0 è dotato di 200 sensori che raccolgono in maniera continuativa i valori rilevati, fino alla velocità di 300 chilometri orari, per misurare lo stato di salute dei binari sulla base di centinaia di parametri. Obiettivo: testare l’infrastruttura con le stesse sollecitazioni e sforzi causati dai treni commerciali. Diamante 2.0 è infatti un Etr 500, come il Frecciarossa, ma con una speciale livrea gialla e blu che lo distingue dal resto della flotta. Il treno-dottore è stato protagonista all’Expo 2020 di Dubai, dove Ferrovie dello Stato ha presentato anche Ertms Urban, un innovativo sistema tecnologico pensato per migliorare la circolazione ferroviaria e aumentare la frequenza dei treni nei nodi metropolitani. Oggi per l’esecuzione degli interventi di manutenzione, Rfi si avvale di una flotta costituita da circa 2.800 mezzi a trazione diesel ed elettrica.

L’OPERATIVITÀ

Il Diamante 2.0, che ha richiesto un investimento di 39 milioni di euro, ha superato a marzo il test di velocità raggiungendo i 300 chilometri orari richiesti. Diventerà operativo entro l’estate e andrà a implementare gradualmente i sistemi diagnostici. Dopo Francia, Spagna e Giappone, Diamante 2.0 è l’ultimo treno diagnostico ad alta velocità nato nel mondo. La vettura è suddivisa in più sezioni. La carrozza 6 è destinata alla certificazione delle nuove linee ferroviarie, mentre le carrozze 5 e 7 accolgono i laboratori per la diagnostica delle linee ferroviarie in esercizio. Nelle carrozze 1 e 8 si trovano i sistemi di elaborazione dati. Sul treno Diamante 2.0 sono installate poi 98 telecamere. I 200 sensori sono situati invece sull’imperiale, nel sotto cassa e sui carrelli in prossimità alle ruote, per monitorare centinaia di parametri (circa 500) finalizzati ad analizzare le condizioni dell’infrastruttura ferroviaria, come la geometria e l’usura del binario, l’interazione tra la ruota e la rotaia, la qualità di captazione dell’energia dalla linea aerea di alimentazione, il segnalamento e le telecomunicazioni. Rispetto ai precedenti treni diagnostici, Diamante 2.0 è dotato di sistemi ridondanti, ovvero ha due sistemi di tutto, così, in caso di blackout di uno dei due, i dati non vengono persi. Il treno diagnostico permetterà tra le altre cose di conoscere condizioni e performance della rete, capire su quali asset indirizzare gli sforzi, sia tecnici che economici, e infine consentirà di trasformare il processo manutentivo da un insieme di attività statiche e ripetitive in un’azione dinamica, sostenibile e orientata al miglioramento continuo.

GLI OBIETTIVI

L’entrata in pista di Diamante 2.0 si sposa con le politiche e gli obiettivi della missione 3 del Pnrr, finalizzati ad aumentare sicurezza, capacità e capillarità del sistema ferroviario, oltre alla qualità del servizio offerto.

IL PRIMATO

Per quanto riguarda invece il nuovo sistema Ertms per il controllo del traffico, consentirà di rendere più fluida la circolazione e di aumentare la capacità di trasporto nei nodi urbani. Ha le stesse caratteristiche del sistema Ertms classico installato sulle linee ad alta velocità, ma viene impiegato con specifiche modalità operative sulle linee locali in prossimità e all’interno delle grandi città. Le ferrovie italiane sono state tra le prime in Europa ad adottare l’European rail traffic management system sulle nuove linee della rete ad alta velocità. Più nel dettaglio, questo sistema permette ai treni dei diversi Paesi di circolare senza soluzione di continuità su tutte le linee europee che ne sono dotate ed è capace di garantire la circolazione in sicurezza dei mezzi con l’adozione di funzionalità e tecnologie all’avanguardia. Al 31 dicembre dello scorso anno erano attrezzati in Italia con Ertms 780 chilometri di linee ad alta velocità.

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Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 08:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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