In pista con il 5G, il primo ibrido d'Europa: ecco la rete che fa dialogare l'auto con il tracciato

Mercoledì 18 Gennaio 2023 di Pierpaolo Spada
In pista con il 5G, il primo ibrido d'Europa: ecco la rete che fa dialogare l'auto con il tracciato

Il tempo in cui le auto voleranno è forse ancora lontano.

Ma quello in cui potranno parlare e parlarsi sta giusto per iniziare. E promette rivelazioni tali da sconvolgere l’abituale approccio a guida e viaggio. Vodafone Business e Porsche Engineering sono in postazione d’ascolto, perché insieme hanno realizzato l’infrastruttura che rende possibile farlo: la prima rete privata 5G ibrida d’Europa. E quale miglior location per sperimentarne l’efficacia se non il Nardò Technical Center (Ntc), l’impianto di testing nel Salento che s’estende per 700 ettari nel Parco dell’Arneo, di cui la casa automobilistica tedesca dal 2012 è proprietaria e sul quale entro i prossimi tre anni saranno investiti altri 80 milioni di euro per accrescerne  funzionalità e competitività.

LA DOPPIA FUNZIONE

 Un “mobile private network” che abbraccia l’anello del circuito (12,6 km) e ingloba l’intero centro salentino, al contempo integrato nella rete mobile pubblica di Vodafone, con la possibilità dunque di fornire copertura veloce 5G anche al territorio circostante.

«La nuova rete – spiega il direttore generale del Nardò Technical Center, Antonio Gratis – consente di soddisfare la domanda di test avanzati legata alla connettività e ai sistemi di assistenza alla guida. Grazie, infatti, a una trasmissione dei dati più veloce e sicura sono possibili prove per lo sviluppo e la validazione dei veicoli intelligenti e connessi in modo più ampio che mai. Questo implica un’elevata connessione tra i veicoli e con l’ambiente circostante tramite il 5G». Un progetto simile è stato elaborato ed eseguito più di un anno fa soltanto in Germania, nel centro sviluppo Porsche di Weissach e sempre in partnership con Vodafone. In Puglia, dopo l’annuncio di metà dicembre, è l’ora dello start. Sono 9 le stazioni base che forniscono la copertura 5G sul centro prove Ntc. «Al momento – fa sapere il direttore generale – i nostri ingegneri sono concentrati nella messa a punto delle apparecchiature di prova esistenti per il collegamento in rete con il 5G. Parliamo di sistemi di archiviazione dei dati che, collegati al veicolo attraverso protocolli digitali CAN e dotati di moduli 5G, possono trasmettere dati in tempo reale sul cloud ed essere poi analizzati da tecnici che non devono necessariamente essere a Nardò.

Grazie alla bassissima latenza della rete 5G nel nostro Centro, meno di 10 millisecondi – aggiunge il manager –, potremmo addirittura condurre delle prove su strada da remoto; questo aspetto potrebbe rivelarsi molto utile quando alcuni test di guida vanno eseguiti più volte nello stesso modo. Al Nardò Technical Center abbiamo già cinque “robot” pronti per questo genere di attività».

L’obiettivo è conoscere a fondo il veicolo per migliorarlo e renderlo di volta in volta più performante ma anche aderente ai canoni della guida sostenibile, sfruttando tutte le potenzialità dell’e-mobility: «La nuova infrastruttura di rete mobile abilita lo sviluppo e il testing di un’ampia serie di applicazioni tecnologiche per la mobilità del futuro. La tecnologia 5G – afferma il direttore di Vodafone Business Italia, Lorenzo Forina – consentirà di testare nuove funzionalità abilitate dalle auto connesse, come la capacità di un veicolo di dialogare con un altro oppure la possibilità di scambiarsi informazioni con infrastrutture lungo la strada, le cosiddette “strade intelligenti” o “smart road”».

E tutto ciò in piena sicurezza, visto che – osserva il dirigente –, quando parliamo di reti mobili private o dedicate «i dati restano all’interno della stessa rete e c’è la possibilità di controllarne l’accesso, elevando così il grado di sicurezza delle informazioni trasmesse che consentono di abilitare applicazioni di business-critical come sono i test delle auto». Non solo automotive. È l’orizzonte al quale grandi pezzi d’industria stanno guardando per orientare il proprio sviluppo. La sperimentazione già operata in tal contesto pone Vodafone nella condizione di poterlo anticipare. «Le aziende, dopo aver intuito le potenzialità di questa tecnologia, stanno investendo per innovare in modo significativo la loro infrastruttura digitale», dichiara Forina. Che preannuncia numerose realizzazioni nel manifatturiero, «dove grazie alle reti private 5G si potranno mettere in comunicazione impianti e macchinari in funzione dell’efficientamento dei cicli produttivi». Tante le applicazioni possibili anche per logistica e trasporti, «con magazzini o stabilimenti industriali in cui robot e vettori connessi si muovono in modo automatico». Il direttore di Vodafone Business suggerisce soluzioni anche per i porti, «con la creazione di bolle di connettività per migliorare l’automazione delle operation al loro interno, nonché il grado di sicurezza e delle persone che vi lavorano».

Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 17:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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