Facebook, uomini più aggressivi delle donne: il linguaggio dei social

Venerdì 3 Giugno 2016 di Antonio Bonanata
Facebook, uomini più aggressivi delle donne: il linguaggio dei social
Facebook non è sempre lo stesso e cambia in base al sesso di ciascun utente: gli uomini, infatti, sono più aggressivi e polemici delle donne. Lo rivela uno studio condotto da una squadra di ricercatori della Stony Brook University di New York, che ha analizzato circa 10 milioni fra aggiornamenti di status e commenti, riconducibili a ben 65mila diversi profili di maschi e femmine, che avevano accettato di farsi monitorare. Ebbene, il risultato ha confermato le aspettative: il linguaggio utilizzato dalle donne è più cordiale e gradevole di quello degli uomini, che tende ad essere più ostile e impersonale.
Le differenze, in alcuni casi, sono così evidenti che gli autori della ricerca hanno provato a indovinare il sesso dell’utente soltanto sulla base delle parole utilizzate negli status, facendo centro il 90 per cento delle volte. Fra i termini più usati dalle donne nei loro post ci sono “stupendo”, “felice”, “compleanno”, “figlia”, “bambino”, “eccitato” e “riconoscente”; le parole più diffuse tra gli uomini, invece, sono “libertà”, “vittoria”, “battaglia”, “nemico”. Lo studio evidenzia, allo stesso tempo, che la maggiore aggressività degli uomini non si accompagna automaticamente a una loro maggiore risolutezza: i post a firma femminile, infatti, tendono a concludersi in un tono tra l’assertivo e il sicuro di sé rispetto a quelli dei maschi.
Quest’ultima notazione appare anche nel titolo dello studio, pubblicato sulla rivista PLOS ONE: “Le donne sono più calorose ma non meno assertive degli uomini: generi e linguaggio su Facebook”. La dottoressa Margaret Kern, psicologa dell’Università di Melbourne che ha collaborato con il team di New York, ritiene che la ricerca riveli tanto dei processi mentali, allo stesso modo di quanto facciano i nostri comportamenti su Facebook: «Da più punti di vista, gli argomenti maggiormente usati dalle donne contro gli uomini non sorprendono, poiché aderiscono a comuni stereotipi di genere. I metodi computazionali ci permettono di vedere come la mente umana reagisca alle persone, categorizzate in un certo modo, che incontriamo nella vita di tutti i giorni».
Utilizzando i dati raccolti attraverso la ricerca, gli studiosi della Stony Brook University hanno anche creato un sito web, cui si può accedere da Facebook, per valutare quanta corrispondenza c’è tra il linguaggio e il sesso di appartenenza.
Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 14:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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