Falsa schermata Facebook
A rischio smartphone Android

Martedì 29 Aprile 2014
Falsa schermata Facebook A rischio smartphone Android
ROMA - Un altro allarme hacker per gli smartphone Android e questa volta il pericolo arriva da Facebook e da una falza schermata. Secondi gli esperti di ESET NOD32, la pagina fake apparirebbe in fase di accesso al social network, chiedendo l'inserimento del numero di cellulare a scopo identificativo. Si verrà così indirizzati al download di una app per sistema operativo Android che contiene un trojan in grado di carpire informazioni private registrando anche le telefonate.



Il messaggio non è generato da Facebook. Gli hacker utilizzano un Trojan chiamato Win32/Qadars per far visualizzare il messaggio fuorviante su Facebook, nel tentativo di infettare gli smartphone con il malware Android iBanking (già rilevato dai ricercatori di ESET come Android/Spy.Agent.AF). Così facendo gli hacker possono ascoltare le chiamate dagli smartphone Android, intercettare gli SMS e tutte le conversazioni effettuate in prossimità del telefono, carpendo potenzialmente anche i dati bancari dell’utente.Il malware Win32/Qadars viene utilizzato per iniettare il messaggio nel browser tramite JavaScript, facendolo apparire, a tutti gli effetti, come un messaggio mostrato da Facebook. Se si commette l’errore di inserire il numero di cellulare, sarà richiesto di scaricare un’app per smartphone Android.



L’applicazione è ospitata da un sito diverso dall'ufficiale e più attendibile Google Play Store. In questo caso potrebbe essere necessario modificare le impostazioni di Android per consentire l’installazione.Una volta installato, il Trojan è in grado di spiare le comunicazioni dell’utente, comprese le chiamate vocali e i messaggi SMS, accedere alle liste dei contatti e ai registri delle chiamate, registrare l’audio catturato dal microfono del dispositivo Android in qualsiasi momento e individuare le sue coordinate GPS.In passato Android iBanking è stato utilizzato per aggirare i sistemi di autenticazione a due fattori intercettando gli mTAN, numeri di autorizzazione di transazioni mobili, inviati via SMS da molte banche on-line e dai social network Google+, Twitter e Facebook.Riconoscendo come i metodi di autenticazione a due fattori siano sempre più utilizzati da servizi Web, bancari e non, negli ultimi tempi i cybercriminali hanno cominciato a perfezionare ulteriormente le tecniche per tentare di aggirarli."In effetti – si legge in una nota - bisogna domandarsi: se Facebook sta lanciando una nuova funzionalità di sicurezza, che chiede a sua volta l’installazione di una nuova applicazione su telefono Android, non dovrebbe utilizzare il normale App Store Android per distribuirlo? La verità - spiega ESET - è naturalmente che si sta cercando di ingannare l’utente per spingerlo ad installare il Trojan Android iBanking sul proprio smartphone"."Sebbene il malware possa essere usato per rubare i token di autenticazione a due fattori su una varietà di siti web, tra cui i social network, sembra probabile – spiegano ancora i ricercatori ESET – che per ancora un po’ di tempo i principali bersagli saranno i conti bancari online".
Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 16:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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