Non c'è solo il Coronavirus che causa la Covid-19. C'è anche il Coronavirus che può causare danni al computer e ai software. Stanno crescendo, infatti, i casi di virus informatici che approfittano dell'interesse accresciuto attorno alla pandemia per intrufolarsi nei sistemi informatici di chi è semplicemente preoccupato per l'evolversi della malattia nel mondo.
Allarme Uil: alle prefetture arrivate 70.000 richieste di deroga dalle fabbriche che vogliono restare aperte. La Gdf controlli.
Un malware, per esempio, viene inviato via e-mail a firma di una certa dottoressa Penelope Marchetti che, dall'alto della sua esperienza e della sua "consulenza" per l'Organizzazione mondiale della sanità, invita ad aprire un allegato infetto con tutta una serie di indicazioni per prevenire il contagio dal reale Coronavirus. Ovviamente, quell'allegato non va aperto perché, altrimenti, è in grado di prelevare i dati personali. Un virus che si intrufola, dunque, con l'esca di chiedere informazioni. Altrettanto fa un'altra e-mail che apparentemente sembra essere inviata da un centro medico e che, con riferimenti in giapponese, è stata scoperta dalla polizia postale.
Gli allegati possono essere una spina nel fianco. Ecco che gli agenti della postale hanno trovato un altro file che sembra voler dare informazioni per contenere il contagio. E' CoronaVirusSafetyMeasures.pdf: all'apparenza sembra un documento come tanti, ma è in grado di trasformare il computer permettendone l'uso a distanza, da hacker che magari vogliono compiere attacchi a terzi.
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