Cina, i blogger contro la censura
Pechino rinvia il filtro contro i siti porno

Giovedì 2 Luglio 2009
Cina, i blogger contro la censura Pechino rinvia il filtro contro i siti porno
PECHINO (2 luglio) - C’era un via vai incessante, ieri, dentro e fuori lo studio dell’artista Ai Weiwei, alla periferia di Pechino. Artisti, blogger e semplici internauti che hanno risposto all’appello del noto dissidente, hanno boicottato la rete per un giorno e scelto, al suo posto, di fare festa.



«Dobbiamo dire alla gente che Internet è nostro, che Internet significa libertà personale e che noi abbiamo tutto il diritto di servircene e protestare quando il governo cerca di limitarci». E’ il suo manifesto, e lo spiega con calma bonaria ma risoluta, in mezzo ad una folla esultante, più di mille, che nell’arco della giornata sono arrivati a congratularsi ed esultare.

Ragioni per esultare ne hanno: dopo un braccio di ferro incessante di settimane, il governo cinese ha fatto marcia indietro sull’ultimo ritrovato della censura per limitare l’espansione di Internet nel più grande Paese a Partito unico del mondo.

Alla vigilia dell’entrata in vigore del provvedimento che impone l’installazione obbligatoria su tutti i computer di nuova acquisizione del software Green Dam, “Diga Verde”, Pechino ha annunciato la procrastinazione fino a nuovo ordine.

«Siamo molto soddisfatti, è una decisione importante e va festaggiata, ma non basta: dobbiamo continuare a lavorare per la libertà di informazione e di espressione», ha commentato Ai Weiwei.

Negli ultimi giorni Green Dam ha messo in subbuglio la rete cinese come mai prima d’ora. Inventato dai censori per lottare contro la pornografia, il software è stato criticato in quanto rafforza il controllo sui contenuti politici scomodi e invisi al governo, in corsa per i solenni festeggiamenti del sessantesimo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare.

«Green Dam filtra i contenuti bloccando indirizzi, immagini e monitorando i testi con altre applicazioni. Una lista nera filtra contenuti per adulti così come contenuti politici», si legge in uno studio realizzato dalla facoltà di informatica dell’Università americana del Michigan. Da una prova realizzata ieri a Pechino è emerso che Green Dam blocca in modo categorico i contenuti pornografici, ma per le ricerche politicamente sensibili la censura tradizionale è già di per sé ultra efficace.

«E’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso - dice ancora Ai Weiwei, che a farsi chiudere la bocca è ormai abituato, con 3 blog cancellati nel giro di qualche mese - ci hanno offeso chiudendo siti, chat ed altro in violazione dei diritti umani e della Costituzione. Ma obbligare tutti i computer ad avere Green Dam è stata una decisione che ci ha fatto sentire frustrati e arrabbiati».

Sono così partite le contromisure: il blogger Vento del Nord ha lanciato una campagna per “scavalcare” la Diga abbonandosi in massa a proxy, siti che aggirano la censura. Anonymous, un gruppo anonimo di hacker, ha promesso di fare guerra alla rete, di bombardare i motori di ricerca cinesi con parole proibite e provocarne il tilt.

«State scavando da soli la vostra fossa, con corruzione e antagonismo. Non potete fermare l’“internetizzazione” della razza umana», recita il manifesto del gruppo che circola su Internet.

A.Cim.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci