Covid-19, il governo frena sulla app per il rintracciamento telefonico

Mercoledì 15 Aprile 2020 di Cristiana Mangani
Covid-19, il governo frena sulla app per il rintracciamento telefonico
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ROMA Ci vorrà ancora qualche giorno prima di sapere quale app per il tracciamento degli spostamenti abbia scelto il governo. La comunicazione potrebbe arrivare, forse, a fine settimana e verrà data dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sempre se verrà trovato un accordo riguardo al sistema da adottare. In questi giorni, infatti, è in corso un braccio di ferro tra la task force di Vittorio Colao che spinge per la geolocalizzazione delle persone, e il ministero dell'Innovazione di Paola Pisano che, invece, è orientato alla diffusione delle informazioni attraverso bluetooth.

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La questione non è da poco, perché solleva due ordini di problemi, quello della privacy e quello della sicurezza. Innanzitutto si tratterà, sempre e comunque, di un'app da scaricare volontariamente che, per avere efficacia, dovrà raggiungere almeno il 60 per cento dei cittadini. Inoltre, non tutte le sim card dei cellulari sono intestate al reale proprietario, e questo potrebbe voler dire la diffusione di false informazioni.

TEMPI LUNGHI
E allora, in attesa dell'applicazione del nuovo sistema che avrà comunque tempi lunghi, c'è chi ha cercato altre strade per velocizzare il lavoro e la comunicazione: è del 9 aprile la richiesta inviata dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli al capo della polizia Franco Gabrielli, affinché consenta l'uso della piattaforma con la quale per fini investigativi, le forze dell'ordine riescono a risalire ai numeri di cellulare delle persone. La richiesta arriva dalle Asl che, molto spesso, si sono trovate di fronte alla difficoltà di individuare la cerchia di chi è entrato in contatto con un positivo. Un caso per tutti, quello della diffusione del virus a Fondi. L'intervento verrà gestito a livello territoriale. Sarà, infatti, la stessa Azienda sanitaria a chiedere alla Questura il riferimento delle persone da avvertire. Qualcosa che riguarderà una parte ridotta di cittadini, ed è per questo che potrà essere attuata con la piattaforma tra Viminale e Tim, ma che in piccolo è quello su cui si sta lavorando a livello nazionale, dove però il sistema utilizzato passerà per altri percorsi.
 


Nel frattempo, in attesa che si faccia chiarezza, si sono fatti avanti Google e Apple e hanno proposto un sistema di tracciamento del contagio attraverso bluetooth, ma solo contact tracing, e quindi con la tutela dell'anonimato e la volontarietà degli utenti. La notifica di un eventuale contagio sarà esclusivamente ad appannaggio dell'autorità sanitaria del paese che vorrà adottare il sistema. La tecnica di tracciamento che verrà messa in piedi «tra qualche mese», hanno spiegato, si basa sul bluetooth che consente agli smartphone degli utenti di scambiare dei codici quando ci si ritrova a distanza ravvicinata. Questi codici cambiano ogni 15 minuti, per non identificare un utente, e vengono conservati sul proprio dispositivo che fa una sorta di confronto con quelli generati dai dispositivi che ha incontrato. Nel caso in cui un dispositivo abbia incontrato quello di una persona che risulta contagiata sarà l'autorità sanitaria di un paese, attraverso l'app che ha sviluppato, a lanciare un alert e indicare le azioni successive di controllo.

INTERFACCIA UTENTE
In una fase ulteriore, specificano le due compagnie che hanno messo insieme per l'operazione team con diverse competenze e sforzi congiunti mai registrati prima, verrà sviluppata una interfaccia utente direttamente nel sistema operativo che, sempre sulla base della volontarietà dell'utente, chiederà ancora prima di scaricare l'app dell'autorità sanitaria del proprio paese, se si è disposti ad attivare il contact tracing. Anche in questo caso i dati verranno conservati sul proprio cellulare e non su un server.

Inoltre, un team di medici, scienziati e società scientifiche ha messo a punto una proposta per riaprire l'Italia.
Il Piano, che prevede un «altissimo numero di test» per gli asintomatici e l'uso di tecnologie su smartphone e con app per la gestione di infetti e contatti, è stato pubblicato su Medical Facts, magazine online di informazione scientifica con la direzione di Roberto Burioni. «Per tornare gradualmente alla nostra vita di sempre, proponiamo la creazione di una struttura di monitoraggio e risposta flessibile (Mrf) dell'infezione da SARS-CoV-2 e, possibilmente in futuro, di altre epidemie», scrivono gli esperti. Una struttura che operi sotto il coordinamento di Protezione civile e ministero della Salute e con il supporto tecnico dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss).

Ultimo aggiornamento: 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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