Agcom approva regolamento su copyright
stretta su pirati, ma siti non saranno chiusi

Mercoledì 6 Luglio 2011
Una protesta dei giorni scorsi davanti all'Agcom
ROMA - Nessuna inibizione dell'accesso ai siti internet; misure per la promozione legale e a costi ridotti dei contenuti digitali; possibile ricorso al giudice in ogni fase della procedura; per quanto riguarda i siti esteri, prima richiamo e poi segnalazione alla magistratura. Sono i punti salienti dello schema di regolamento in materia di tutela del diritto di autore sulle reti di comunicazione elettronica approvato (con sette voti a favore, un astenuto e uno contrario) oggi dal consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. «Il provvedimento - informa l'Agcom - sarà sottoposto a consultazione pubblica, della durata di 60 giorni dalla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, con l'obiettivo di acquisire tutte le proposte e le osservazioni dei soggetti interessati e di consentire così un'occasione aggiuntiva di confronto puntuale sul testo».



Secondo il presidente dell'Autorità, Corrado Calabrò, il testo approvato è stato «attentamente riconsiderato e sono state eliminate ambiguità e possibili criticità, fugando così qualsiasi dubbio sulla proporzionalità e sui limiti dei provvedimenti dell'Autorità e sul rapporto tra l'intervento amministrativo e i preminenti poteri dell'Autorità giudiziaria. L'articolato verrà ora sottoposto a una nuova consultazione pubblica, che prevede un ampio termine per far pervenire osservazioni e suggerimenti. È nostra intenzione stimolare un dibattito approfondito e aperto a tutti i contributi e a tutte le voci della società civile, del mondo web e di quello produttivo, della cultura e del lavoro. In questo spirito ho anche dato la mia disponibilità a un'audizione presso le competenti commissioni parlamentari sullo schema di regolamento qualora il Parlamento lo ritenga opportuno».



Lo schema del regolamento si divide in due parti. «La prima - spiega Agcom - è relativa alle misure da sviluppare per favorire l'offerta legale e la promozione effettiva dell'accesso ai contenuti da parte degli utenti, per il raggiungimento» di alcuni obiettivi tra cui «la promozione dell'offerta legale tramite l'individuazione di misure di sostegno allo sviluppo dei contenuti digitali e delle soluzioni idonee alla riduzione delle barriere normative» e «l'elaborazione di codici di condotta dei gestori dei siti e dei fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici». L'Autorità istituirà un tavolo tecnico invitando a parteciparvi «tutte le categorie interessate e le associazioni di consumatori e utenti».



La seconda parte dello schema di regolamento «contiene una serie di misure a tutela del diritto d'autore e si articola in due fasi. Nella prima fase, se riconosce che i diritti del contenuto oggetto di segnalazione sono effettivamente riconducibili al segnalante, il gestore del sito può rimuoverlo lui stesso entro quattro giorni, accogliendo la richiesta rivoltagli (notice and take down). Nella seconda fase, qualora l'esito della procedura di notice and take down non risulti soddisfacente per una delle parti, questa potrà rivolgersi all'Autorità, la quale, a seguito di un trasparente contraddittorio della durata di 10 giorni, potrà impartire nei successivi 20 giorni (prorogabili di altri 15) un ordine di rimozione selettiva dei contenuti illegali o, rispettivamente, di loro ripristino, a seconda di quale delle richieste rivoltegli risulti fondata. La procedura dinanzi all'Autorità è alternativa e non sostitutiva della via giudiziaria e si blocca in caso di ricorso al giudice di una delle parti«. Inoltre l'Agcom precisa che »la procedura non riguarda (sulla base del principio del fair use): i siti non aventi finalità commerciale o scopo di lucro; l'esercizio del diritto di cronaca, commento, critica o discussione; l'uso didattico e scientifico; la riproduzione parziale, per quantità e qualità, del contenuto rispetto all'opera integrale che non nuoccia alla valorizzazione commerciale di questa».



La procedura non prevede alcuna misura di inibizione all'accesso a siti web ed è presidiata da alcune garanzie come il fatto che non si rivolge «all'utente finale, né interviene sulle applicazioni peer-to-peer» e che «non limita la libertà di espressione e di informazione, ma assicura piena garanzia dei diritti di cronaca, commenti, e discussione o di diffusione a fini didattici e scientifici, nonché ogni uso non lesivo del normale sfruttamento dei contenuti». Nel caso dei siti esteri, se l'Agcom richiede la rimozione dei contenuti destinati al pubblico italiano in violazione delle norme sul diritto d'autore e il sito non ottempera alla richiesta, «il caso verrà segnalato alla magistratura per i provvedimenti di competenza.
Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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