Tennis, Berrettini spaventa Djokovic ma saluta Parigi

Giovedì 10 Giugno 2021 di Piero Valesio
Tennis, Berrettini spaventa Djokovic ma saluta Parigi

Però, però. Tutti pronti a scommettere che se non ci fosse stata quella scriteriata sospensione di venti minuti buoni per far uscire il pubblico (furibondo) alle 23 Berrettini avrebbe perso al quarto set contro Djokovic? Perché la sospensione è arrivata quando la curva del rendimento di Matteo era decisamente verso l’alto; e quella di Djokovic, per contro, si stava appiattendo. E allora diciamolo: non è dato sapere chi avrebbe vinto, alla fine. Matteo avrebbe però potuto capitalizzare molto di più l’enorme merito di aver rimesso in piedi un incontro duro. Invece quando i due sono tornati in campo ovviamente si è trattato di un altro match: e l’azzurro è stato comunque bravissimo a non cedere il servizio appena dopo lo stop. E’ finita 6-3 6-2 6-7 7-5. Comunque complimenti sentiti agli organizzatori del Roland Garros e alla loro scelta (per carità, imprenditorialmente corretta) di istituire la sessione serale per venire incontro alle esigenze del detentore dei diritti OTT per la Francia. Nessuno ha fatto i conti con il coprifuoco, però. La sessione serale ha portato in dote il ritiro di Federer, l’imbestialimento degli spettatori che ieri sera hanno dovuto lasciare lo Chatrier nel cuore di un match che era diventato appassionante e, quasi quasi, pure il ritiro di Djokovic che è scivolato malamente rischiando di farsi male. Valeva la pena per qualche dollaro in più? E poi un’altra domanda, a margine: ma non c’è qualcuno cui è parso un po’ sopra le righe l’atteggiamento di Djokovic nel finale del match? Prima ha inveito contro il suo angolo (se la racchetta gli fosse sfuggita di mano sarebbe diventata una sorta di arma impropria) e dopo ha assunto un’espressione prolungatamente belluina per festeggiare il successo. Sarà stata la tensione: Nole aveva quasi litigato col pubblico ad inizio match. 
ALTRO LIVELLO
Insomma non è stata una serata di tennis come le altre.

Anche perché la questione è semplice: finché “quei” tre decideranno di giocare ad alti livelli (e forse anche dopo) gli altri dovranno inventarsi miracoli per batterli. Per quanto possa sembrare superfluo ricordarlo i tre sono Djokovic, Nadal e Federer: se lo svizzero il suo sunset boulevard ha iniziato a percorrerlo gli altri due (si affronteranno in semifinale domani) manco ci pensano. É un bene assoluto per il tennis? I dubbi sono leciti. Intanto in alcun modo la sconfitta di Berrettini deve essere accolta con delusione. In primis per i motivi sopra esposti. E poi perché dopo questo Roland Garros anche Djokovic e Nadal sanno molto bene che c’è un gruppo di italiani che prima o poi metteranno più muscoli, più cervello, più abitudine ai grandi match e che saranno loro a abbattere prima o poi la dittatura che da vent’anni domina il tennis. Anzi riparliamone sul cemento americano, già che ci siamo.

Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 11:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA