Nick Bollettieri, chi è il maestro di Agassi (e delle leggende del tennis) che ha rivoluzionato per sempre lo sport

Bollettieri ha cambiato per sempre il gioco. E lo ha fatto capendo prima degli altri che direzione avrebbe preso il gioco, insegnando agli allievi alcune tecniche che avrebbero poi rivoluzionato il tennis

Lunedì 21 Novembre 2022
Nick Bollettieri, chi è il maestro di Agassi (e delle leggende del tennis) che ha rivoluzionato per sempre lo sport

Il miglior coach e il più grande scopritore di talenti della storia del tennis. E soprattutto uno in grado di cambiare il gioco, rivoluzionandolo. Così è considerato Nick Bollettieri, leggenda del tennis e maestro di alcuni dei più grandi giocatori di questo sport: dalla sua Academy sono passati Andre Agassi, Boris Becker, Martina Hingis, Jelena Jankovic, Marcelo Rios, Maria Sharapova e le sorelle Williams.

Ma ha creato e fatto diventare numero uno al mondo anche Monica Seles e Jim Courier. Ma ha accompagnato anche Pete Sampras, Mary Pierce, Anna Kournikova e Jennifer Capriati. Il guru sembrava immortale e invece a 91 anni sta lottando per la vita. È stata la figlia a rivelarlo con un post su Instagram: «Papà è prossimo al passaggio ad un altro luogo. Vi prego di tenerlo nei vostri pensieri per una partenza serena e un viaggio meraviglioso. Ti vogliamo bene papà», ha scritto Angelique Anne.

Chi è Nick Bollettieri

Nick James Bollettieri è nato il 31 luglio 1931 a Pelham (New York) ed era fiero delle origini napoletane che gli venivano dai genitori immigrati. È stato il pioniere delle scuole di allenamento all included (tutto incluso), le famose Academy che curano il tennista in ogni particolare, come all'università, fornendogli tutti i servizi: dal coach alle strutture mediche, dal fisioterapista all'osteopatia allo psicologo. Proprio il concetto di full immersion ha caratterizzato dal 1978 la scuola Bollettieri e i suoi giovanissimi adepti del classico corri e tira che fossero disposti a restare ore e ore sui tanti campi di cemento all'aperto dei 160mila quadri della struttura, affinando le proprie caratteristiche tecniche e caratteriali. Nel nome del sogno americano che, per tantissimi, resta la via del riscatto sociale di intere famiglie. Eppure non aveva mai giocato un singolo torneo di tennis in tutta la sua vita. Incredibile ma vero. La sveglia suonava tutti i giorni alle 4 del mattino, poi una sessione di addominali che ha portato avanti fino a quando il fisico glielo ha concesso. 

Dopo la laurea in filosofia, presterà servizio militare e poi, nel 1954, volerà a Miami per seguire i corsi della University of Miami dove studierà legge. L’esperienza però durerà poco e Nick deciderà di abbandonare gli studi per iniziare subito a lavorare come aiutante allenatore alla Wayland academy tennis camp. Resterà qualche anno negli Usa prima di partire per il Porto Rico dove diventerà direttore delle attività di tennis al Dorado Beach Hotel. Nel 1978 apre l'accademia di tennis a Bradenton, in Florida. È lì che decide che i ragazzi vivranno dentro l'accademia, proprio come in un college. E dovranno amare il tennis più di ogni altra cosa. Agassi è l'esempio più grande di campione creato da zero. Eppure proprio Andre nel suo libro "Open" dirà: «Odio il tennis, lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perché non ho scelta». Non solo tennis però nella sua vita, che è stato capace di godersi tra otto mogli e sette figli. 

Il tennis per tutti

«La possibilità di accedere al tennis anche ai poveri è stata una delle cose migliori che ho fatto - ha raccontato qualche anno fa -. Nella mia vita ho sempre aiutato gli altri, come faceva anche mio padre. Aveva una fattoria e dava cibo gratis ai poveri. Mio padre mi diceva che se andavo al ristorante con altra gente e non ero in grado di pagare il conto era molto meglio che non ci andassi, al contrario se avessi potuto avrei dovuto offrirmi per primo di pagare, e sono cresciuto con questi insegnamenti. Ho sempre dato a tutti la possibilità di accedere alla mia Accademia. Dicevo ai miei ragazzi “All’Accademia avete l’opportunità di diventare dei professionisti, se ci riuscite non vi chiederò soldi, ma permetterò ad altri di fare la vostra stessa esperienza. Quando Jim Courier aveva 14 anni sua mamma mi scrisse addirittura una lettera per ringraziarmi dell’opportunità che davo a suo figlio».

 

Così ha cambiato il tennis

Bollettieri ha cambiato per sempre il gioco. E lo ha fatto capendo prima degli altri che direzione avrebbe preso il gioco, insegnando agli allievi alcune tecniche che avrebbero poi rivoluzionato il tennis. A lui è dovuta la nascista del power tennis, quello basato sulla forza, sulla fisicità, sulla forza degli scambi da fondo campo. Con lui la prestazione e la potenza diventano più importanti del gesto tecnico. E con lui nasce il rovescio a due mani. «Tanti giocatori hanno un rovescio a una mano bellissimo. Ma alla fine chi vince i grandi tornei? Tutti rovesci a due mani. Perché? Perché col rovescio a una mano devi essere sempre perfettamente bilanciato, sempre posizionato perfettamente. Altrimenti non ti perdona», disse. 

 

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