Kyrgios fa fuori Medvedev nell'anno della svolta: ora il suo tennis può convivere con gli eccessi

A 27 anni l'australiano sta vivendo una nuova fase della sua carriera. Ritorna tra i primi 20 del mondo e prosegue il cambiamento iniziato in un fantastico Wimbledon

Lunedì 5 Settembre 2022 di Luca Frasacco
Kyrgios fa fuori Medvedev nell'anno della svolta: ora il suo tennis può convivere con gli eccessi

In questo fantastico 2022, Nick Kyrgios si toglie ancora una volta il suo berretto bianco ed estrae il coniglio. Dopo l'erba di Wimbledon, ora affonda passi vincenti sul cemento americano. L’australiano ha battuto nuovamente il numero uno del mondo, Daniil Medvedev, riuscendo ad inscenare sulla superficie dell’Arthur Ahse il suo tennis di altissimo livello condito da momenti di follia, esuberanza e tecnica, finalmente efficaci e vincenti. L'incontro si è concluso nel cuore della notte italiana, quando il numero 23 del tabellone si è guadagnato i quarti di finale dello US Open battendo il russo 7-6, 3-6, 6-3, 6-2 in poco meno di tre ore: è la seconda vittoria sul campione in carica del torneo dopo quella di metà agosto all'Atp Masters 1000 di Montreal. 

L'anno della svolta

A 27 anni sta vivendo il punto più alto della sua carriera, trovando il luogo d'incontro tra il suo tennis migliore, che ha già dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque, e gli eccessi che puntualmente si ripresentano e che con fatica sta cercando di trattenere. Tre anni fa ha vissuto il periodo più brutto della sua vita, come ha di recente confessato: "Ho abusato di droghe e alcool, pensando al suicidio", ora negli ultimi tre mesi ha perso solo 5 partite su 31 giocate, una delle quali è stata la sconfitta che lo ha segnato di più, in finale a Wimbledon contro Djokovic. Una vetta che forse ha fatto scattare qualcosa che ha dichiarato pubblicamente nella scorsa nottata: "Ora sento che sto giocando non solo per me, ma anche per tutto il mio team. Sono orgoglioso del modo in cui sto reagendo alle pressioni partita dopo partita". Ma soprattutto un'ammissione di responsabilità di un ragazzo che sta diventando adulto: "Mi ero stancato di deludere le persone attorno a me, ora voglio renderle orgogliose". Partendo dal suo abbigliamento in campo, sempre stato più simile a quello di un rapper che ad un tennista professionista, Kyrgios ha forgiato la sua personalità: quella del bad boy, a tratti cafone, menefreghista, attaccabrighe e disfattista. Nel suo curriculum, ci sono polemiche col pubblico, racchette maltrattate, sputi contro gli spettatori, litigi con gli arbitri, palline buttate sugli spalti. C'è il presentarsi in conferenza stampa e rispondere alle domande mentre mangia del sushi, il cercare la polemica, l'eccedere in tutto: dalle parole di troppo al numero spropositato di asciugamani che si porta a bordocampo. L'ultimo siparietto con il giudice di gara è recentissimo: "Ma questo è odore di marijuana, puoi ricordare al pubblico di non fumare? Io avrei anche l'asma”. Kyrgios è figlio di una personalità che stona col mondo inquadrato del tennis e che si rispecchia anche nel suo gioco fatto da vincenti, tweener e servizi dal basso sorprendenti, che è votato alla giocata anche quando significa rischiare il punto.

E anche la gara di ieri sera ne è stata la prova. Sulla gamba ha tatuato quello che è diventato un messaggio per gli altri, prima ancora della sua frase mantra: "Date una maschera a un uomo e lui diventerà davvero se stesso", eccoti Nick, finalmente ti riconosciamo. 

La gara contro Medvedev e i due eccessi  

Nella sfida di ieri notte è stata battaglia fin dall'inizio con un primo set che dura oltre un'ora, Kyrgios che si guadagna due palle break nel primo game in risposta e non commette sbavature giocando in diagonale di rovescio e rispondendo bene al servizio dell'avversario.  
Il secondo set si mette subito in salita per l'australiano, sotto 1-4, e arriva il primo sprizzo di follia: per stizza tira una palla verso la tribuna e per sua fortuna si ferma sotto la prima fila, pochi centimetri lo salvano da una squalifica. L'altro episodio al terzo set: Medvedev colpisce male la palla che si impenna nella sua metà campo, Kyrgios aggira la rete e commette un'inspiegabile invasione, schiacciando uno smash nel campo avversario e buttando via un punto che lo avrebbe portato alla palla break. Un momento di tensione sfogata a cui seguono punti straordinari e dominio del campo che gli consentono di riportarsi in vantaggio per due set a uno. Il quarto parziale si gioca in una condizione psicologica favorevole a Nick, che vince con l'aiuto del suo dritto e con un ace decreta l’eliminazione del numero uno del mondo e del campione in carica dello US Open.


USA, difficile riconfermarsi

Prosegue la maledizione USA. Per il 14° anno consecutivo il campione in carica dello Slam newyorkese non riesce a confermare il proprio titolo. La sequenza non ha precedenti in alcun Major ed era cominciata nel 2009. L’ultimo tennista capace di imporsi due volte consecutivamente a New York è stato Roger Federer.

Nuovi scenari 

Questo successo vale a Kyrgios il ritorno tra i primi 20 del mondo. Ai quarti l’ostacolo per l’australiano sarà rappresentato dal russo Karen Khachanov, numero 27 del ranking. Daniil Medvedev perderà la vetta ATP lunedì prossimo. Sono tre i tennisti in lotta per la successione: Rafael Nadal, Carlos Alcaraz, e Casper Ruud. Se uno dei tre dovesse alzare il titolo, il salto in classifica sarebbe automatico, ma le combinazioni più favorevoli, escludendo un successo in finale, sorridono a Nadal: basterebbe anche solo perdere agli ottavi e sperare che Alcaraz e Ruud non arrivino in finale.

Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 17:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA