Djokovic, il malinconico silenzio di Federer: oggi il tennis ha smarrito anche il suo Re

Cosa ne pensa Roger del "suo" tennis consegnato alle prime pagine per ragioni extrasportive?

Domenica 16 Gennaio 2022 di Guglielmo Nappi
Djokovic, il malinconico silenzio di Federer: oggi il tennis ha perso anche il suo Re
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Ma Federer cosa ha detto? La domanda rimbalza in tutte le chat e in tutte le lingue del mondo. Il silenzio di "Re Roger" sulla vicenda Djokovic fa rumore, quasi quanto lo show in terra australiana del serbo. E il motivo è semplice. Federer non è solo il giocatore tecnicamente più ammirato nella storia di questo sport, ma è l'uomo che ha dato la svolta al tennis anni Duemila, imponendo uno stile che non si vedeva dai tempi di Laver e Rosewall. Un tennis che negli anni 70, 80 e 90 era invece andato abbondantemente sopra le righe, dalle follie autolesioniste di Nastase alle intemperanze dentro e fuori dal campo di McEnroe e Connors; dagli eccessi del primo Agassi - che nella celebre e suicida finale 1990 del Roland Garros contro Andres Gomez si preoccupò quasi solo del suo parrucchino - all'Ivan furioso (al secolo Lendl) ridicolizzato da Chang.

 

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Il tennis dei guanti bianchi

Ricordi recenti in fondo, ma che sembrano lontanissimi grazie allo svizzero. La sua personalità ha dominato il tennis anni Duemila e ai suoi avversari non è stato possibile fare altro che adeguarsi. A cominciare da Nadal, che a inizio carriera sembrava avere tutt'altro temperamento. Lo scontro frontale avrebbe potuto produrre di tutto, e così è stato. Ma sul campo. Le tre finali di Wimbledon resteranno epiche, così come la sfida all'Australian Open 2017. Forse le partite più belle nella storia di questo sport. Ma i due campioni si sono sempre rispettati - come è successo raramente nelle grandi rivalità sportive - e il loro rapporto è evoluto verso l'ammirazione e addirittura l'amicizia. Gianni Clerici direbbe che Federer ha imposto lo stile dei guanti bianchi e nel grande tennis (ci perdoneranno Fognini e Kyrgios se non li includiamo nel ristretto club) da venti anni non c'è spazio per gli eccessi.

 

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Proprio per questo il silenzio di Federer, regolarmente vaccinato, è malinconico. Djokovic espulso dall'Australia, come ha ben scritto sul Messaggero Vincenzo Martucci, è una sconfitta per tutto il tennis mondiale. Rafa Nadal, stanco della telenovela, ha sottolineato che l'Australian Open è più importante di qualsiasi giocatore. E Federer? Cosa ne pensa del tennis consegnato alle prime pagine per ragioni extrasportive? Di un numero 1 che diventa una pericolosa bandiera No vax con sviluppi futuri da temere? Domande che sinora non hanno risposta. Il suo tennis, fatto di modelli di comportamento da rispettare dentro e fuori dal campo, forse è finito in questi giorni australiani. O forse era finito già il 7 luglio 2021 a Wimbledon dopo il 6-0 al terzo subito dallo spilungone polacco Hurcacz. Il tennis in Australia ha perso non solo il numero 1 (Medvedev quasi certamente a fine torneo lo scavalcherà) ma anche il suo Re. Solo che i fan più accaniti - che all'alba dei 41 anni sognano l'ultima resurrezione dopo i due interventi chirurgici - ancora non lo vogliono ammettere.

Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 19:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA