Si può essere grandi atleti e contemporaneamente «pessimi esempi nel contrasto alla pandemia»: proprio di questo infatti è accusato il tennista Novak Djokovic, che nelle ultime ore ha acceso le polemiche a causa della sua futura partecipazione agli Australian Open di tennis.
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La reazione di D'amato
Ad annunciarlo è lui stesso, con un post su Instagram che non ha tardato a scatenare l'indignazione. Immediate le reazioni dell'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, che in una nota ha commentato: «Il tennista Novak Djokovic è sicuramente un grande atleta, ma anche un pessimo esempio nel contrasto alla pandemia. Pur di non vaccinarsi e grazie alla ricchezza e la notorietà si inventano pseudo esenzioni». Aggiunge D'Amato: « Djokovic è un cattivo maestro e come al solito a pagarne le conseguenze saranno i più deboli e i meno istruiti. La vaccinazione rappresenta uno degli strumenti più importanti nel ridurre le diseguaglianze socioeconomiche nell'incidenza e negli esiti post infezione».
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Il commento di Zingaretti
Gli fa eco il Presidnte della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: «La deroga agli Australian Open per Djokovic è uno schifo. Un pessimo esempio di privilegio e uno schiaffo in faccia a chi lotta contro il Covid».
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Piovono critiche anche dall'Australia
La vaccinazione per gli atleti partecipanti allo Slam era stata resa obbligatoria dall'organizzazione degli Australian Open alcuni mesi fa. Anche Dan Andrews, il premier dello stato di Victoria, si era espresso in maniera contraria a qualsiasi deroga alle regole per la vaccinazione, affermando: «Al virus non importa quale sia la tua classifica tennistica, o quanti Slam hai vinto in carriera». Invece, oggi Djokovic ha annunciato la sua partenza verso l'Australia.