Meta più bella del 2021: nomination per Sara Barattin con i big del rugby mondiale

Martedì 16 Novembre 2021 di Ivan Malfatto
Sara Barattin, trevigiana, 101 volte maglia azzurra

DUBLINO- Sara Barattin in lizza agli “Awards” di World Rugby come i Maneskin a quelli di Mtv. Che la vita e la carriera del mediano di mischia dell’Italdonne fosse rock non c’erano dubbi. È arrivata l’ulteriore conferma con questo riconoscimento. I Maneskin il premio poi l’hanno già vinto, lei spera di imitarli.
Barattin, 35 anni di Treviso, laureata in scienze motorie, ha ricevuto la nomination alla miglior meta del 2021 ai premi annuali di World Rugby, gli Oscar della palla ovale.

Nelle 8 categorie a voto popolare sono stati scelti 32 fra giocatori e giocatrici, 4 nomination per categoria. Altre 4 categorie saranno votare da una giuria. Sono in corsa rugbisti di nove Paesi. La Barattin è l’unica italiana accanto a star come Antoine Dupont, Maro Itoje (miglior giocatore), Poppy Cleal, Caroline Bojard (giocatrice), Will Jordan (emergente), Lukhanyo Am, Damian Penaud (meta maschile), Ian Foster (coach) e altri.

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A SEGNO CONTRO LA SCOZIA
Una scelta coerente visti i pessimi risultati dell’Italia maschile. Il migliore del 2021 è la sconfitta di sabato a Treviso 37-16 con l’Argentina (-21 punti, è tutto dire). Ottimi, invece i risultati della Nazionale femminile. Prima al Sei Nazioni. Poi al Torneo di qualificazione mondiale di Parma, vinto centrando il pass diretto alla Coppa del mondo 2022. Superate la favorita Irlanda, Spagna e Scozia.
Proprio contro la Scozia, battuta 38-13, la Barattin ha segnato il 13 settembre la meta della nomination. Al 25’ del primo tempo, su un pallone di recupero. «Una meta che è l’essenza del sostengo e del gioco di squadra - commenta Sara, all’uscita dalla sala pesi dove lavora come istruttrice - La Scozia ha sbagliato un lancio in touche. L’ha recuperato a metà campo Melissa Bettoni. È corsa sull’asse. Per evitare i placcaggi la palla è passato di mano in mano ad altre tre compagne, Veronica Madia, Ilaria Arrighetti e Lucia Gai, fino a me. L’ho preso e, inseguita da un’avversaria, sono corsa a schiacciarlo vicino al palo. Dopo mi sono voltata e ho detto a Lucia: questa meta l’hai segnata tu!».

La Barattin è onorata della nomination. L’accomuna in qualche modo a un altro grande mediano di mischia (e poi trequarti centro) trevigiano. Il compianto Ivan Francescato. Autore della meta giudicata più bella nella prima fase della Coppa del mondo 1991, nella vittoria dell’Italia contro gli Stati Uniti a Otley (30-9).
«Sono stupita e molto felice - dice l’azzurra - considerato l’alto livello delle atlete nominate e la qualità delle azioni che hanno portato alle loro mete». Insieme a lei in corsa per la miglior meta femminile 2021 ci sono le francesi Emilie Boulard (segnata al Galles il 3 aprile, Sei Nazioni), Romane Menager (all’Irlanda il 17 aprile, Sei Nazioni) e l’inglese Abby Dow (alla Francia il 30 aprile, test match). I vincitori dei singoli premi saranno annunciati sui canali di World Rugby dal 6 al 10 dicembre. Sul sito i tifosi possono votare fino al 21 novembre. L’unico altro italiano a vincere un premio simile, nel 2011 miglior giocatore del Sei Nazioni, è stato Andrea Masi, ora assistant coach al Benetton Treviso.

La nomination corona una stagione dove Barattin ha raggiunto un altro storico traguardo. Contro l’Irlanda il 19 settembre è stata la prima giocatrice a toccare le cento presenze in maglia azzurra. «Sono onorata e orgogliosa – aveva dichiarato – e spero di trasmettere la mia passione per il rugby alle prossime generazioni. Questo momento è per mia nonna, per Serena, che mi aiuta nella preparazione da otto anni, e per i gruppi squadra con cui ho condiviso ogni momento». La nonna di Sara ora ha un altro bel motivo per essere orgogliosa di lei.
 

Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 18:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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