Marcato: "Petrarca campione d'inverno, ma penso sempre alla finale persa con Rovigo"

Lunedì 13 Dicembre 2021 di Ivan Malfatto
Andrea Marcato, a sinistra, con i capitani di Petrarca, Rovigo e il Collega Umberto Casellato alla presentazione dell'ultima finale scudetto di rugby

«Alla finale scudetto persa con Rovigo ci penso sempre.

Deve essere uno stimolo per la nostra stagione perché, se centreremo l’obiettivo di arrivarci ancora in finale, l’esito sia diverso». Parola di Andrea Marcato. Allenatore del Petrarca Padova campione d’inverno del Peroni Top 10 di rugby con filotto di 9 vittorie consecutive, come la scorsa stagione, 42 punti su 45 in palio.

La differenza fra queste due serie di vittorie consecutive?
«L’anno scorso a causa del Covid abbiamo iniziato a giocare tardi - spiega Marcato - e c’è stato un andamento anomalo. Abbiamo incontrato Calvisano due volte nel ritorno. Ora c’è più continuità nel percorso di costruzione della squadra».
 

Il dato migliore?
«Aver superato il momento degli infortuni vincendo comunque contro Calvisano, Rovigo e Colorno. La settimana che abbiamo preparato quest’ultima sfida avevamo 24 giocatori disponibili su una rosa di 51 fra prima e seconda squadra».

Avete superato il minutaggio previsto per molti giocatori?

«L’unico reparto è la seconda linea, dove Canali e Galetto hanno fatto gli straordinari. Ora col rientro di Beccaris, l’arrivo di Panozzo e le 3 settimane di sosta rientreremo nella norma. Arrivare con la rosa calibrata e non stanca ai play-off è decisivo. Nel 2021 siamo arrivati corti, a differenza del 2018, quando abbiamo vinto lo scudetto».

Una rosa ampia la vostra.
«È stata costruita la scorsa stagione. Questa abbiamo fatto cambi mirati per renderla solida in ogni reparto».

Chi l’ha impressionata di più fra questi 51 a disposizione.
«I giovani Mirco Spagnolo e Tommaso Di Bartolomeo, perché non li conoscevo. Stanno facendo davvero bene».

Insieme al Valorugby (secondo) siete la squadra favorita.
«Così dice ora la classifica. Per esito del mercato e continuità dello staff noi e Reggio finora siamo i migliori. Ma per vincere lo scudetto ci vuole consistenza nei momenti importanti. E quest’anno con la finale in campo neutro arrivare primo o quarto alla fine non cambia molto».


Le rivali per il tricolore?
«Le solite. L’incognita Fiamme Oro, ha sempre tutto per fare bene, ma poi non è detto lo faccia. Il Calvisano, una buona squadra, stavolta forse con una rosa non così lunga. Il Rovigo, ha cambiato molto, è normale non partisse a mille, ha potenziale e possibilità di crescita. I 4 posti nei play-off credo se li giocheranno queste 5 squadre».
 

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