Cannone junior escluso dall'Italia under 20 perché non firma il contratto della Fir

Lunedì 18 Gennaio 2021 di Ivan Malfatto
Lorenzo Cannone, giocatore del Petrarca, uno dei più promettenti rugbisti del giro azzurro

PADOVA -  Fra dieci giorni sarà un ventesimo compleanno amaro per Lorenzo Cannone, terza linea dell’Argos Petrarca Padova, nato a Firenze. È tre anni più giovane del fratello Niccolò, seconda linea del Benetton, 8 presenze azzurre, ed è considerato dagli addetti ai lavori uno dei migliori prospetti del rugby italiano.
Nonostante questo Cannone junior è stato escluso dagli ultimi raduni dell’Italia under 20 e dalla prima partita del 2021, che con il rinvio del Sei Nazioni di categoria resterà a lungo a l’unica. Sabato mentre a Bastia (Fra) l’Italia baby si faceva beffare dalla Francia u20 Development, sconfitta immeritata 25-24 con drop del sorpasso all’ultimo secondo, il baby Cannone a Padova giocava 80’ nella vittoria 19-13 del Petrarca sul Valorugby. Lui in campo alla Guizza in maglia bianconera, i compagni petrarchini Hasa, Di Bartolomeo e Ferrarin in Corsica con quella azzurra. Perché?
Il motivo, secondo fonti attendibili, sarebbe una scelta punitiva della Federazione italiana.

Cannone jr. non avrebbe accettato di firmare il contratto federale istituito dal 6 agosto con il “Nuovo regime dei giocatori di interesse nazionale”. Il regime nel primo ciclo regola il loro ingresso nelle Accademie. Nel secondo ciclo «una lista circoscritta di atleti selezionati dalla Commissione tecnica di alto livello (Ctal) verranno contrattualizzati e stipendiati dalla Fir e assegnati alle due franchigie di Pro14, per la durata massima di quattro anni».

IL NUOVO REGIME FEDERALE
I primi tre giocatori a firmare il nuovo contratto sarebbero stati i classe 2000 Paolo Garbisi (Benetton), Gianmarco Lucchesi (Mogliano) e Federico Mori (Calvisano). Pare in occasione di Irlanda-Italia del Sei Nazioni, dietro la pressione di negare anche a loro la maglia azzurra in caso contrario. Chi firma, infatti, fino a circa 25 anni non può andare a giocare all’estero, se ha offerte, spuntare compensi più alti e sviluppare in modo diverso la propria carriera. I contratti Fir pare siano 12.000 euro il primo anno, 14.000 il secondo, 18.000 il terzo. Lo stesso regime, ideato da Alfredo Gavazzi, adottato da anni a Calvisano. Lì a cifre più basse: 8, 10 e 12 mila euro circa.
Cannone junior, unico classe 2001, era il quarto prescelto per il nuovo regime federale, destinazione Zebre. Ma lui avrebbe detto no preferendo il percorso di crescita fatto dal fratello maggiore  Niccolò (Petrarca ed eventualmente Benetton). Così sarebbe scattata la punizione. Privando l’Italia under 20, e in prospettiva la maggiore, di uno delle più importanti promesse. Può permetterselo la nostra Nazionale? Quella dei 27 ko consecutivi nel Sei Nazioni?


«Non so, dovete chiedere a Franco Ascione (nella foto, ndr) - spiega il presidente federale Gavazzi - Nella mia vita non ho mai condizionato un allenatore nel club (Calvisano, ndr) o in federazione a convocare o meno un giocatore. I tecnici devono prendersi le loro responsabilità. Io ho le mie idee e non le esprimo. Dico solo che ci sono delle regole da rispettare». Gavazzi quindi non conferma, ne smentisce il caso, rimanda la responsabilità al direttore tecnico della Fir Ascione e non al ct dell’Italia under 20 Massimo Brunello. Significativo. 
E il Petrarca? «Non possiamo che prendere atto della decisione - afferma il direttore generale Vittorio Munari - Se un giocatore non è convocato per motivi tecnici le spiegazioni dovranno darle i tecnici, se i motivi sono di altra natura dovrà darle la Fir». 
 

Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 22:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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