Rugby, Paolo Vaccari si candida alla presidenza della Fir, l'ex azzurro: «Professionalità ed esperienza per il rilancio»

Lunedì 28 Dicembre 2020 di Paolo Ricci Bitti
Paolo Vaccari

Anche Paolo Vaccari - come annunciato - si candida alla presidenza della Federazione italiana rugby a cui puntano, adesso, in 7, compreso il presidente uscente Alfredo Gavazzi che sta terminando il secondo mandato. Si voterà a metà marzo.

L'ex azzurro, consigliere federale uscente, architetto con laurea al Politecnico di Milano, è nato e cresciuto a Calvisano (Brescia), lo stesso paese del presidente uscente.

Ha 49 anni, 64 caps e ha segnato 22 mete da ala o estremo, secondo metaman di sempre dietro Marcello Cuttitta (25). E' fra gli  assi della nazionale allenata da Georges Coste che meritò l'invito al Cinque Nazioni. Ha giocato anche nei Barbarians e venne scelto quale rappresentante dell'Italia nella cerimonia di apertura a Twickenham dei Mondiali 2015.  

Ha vinto due scudetti con Milan e Calvisano. Alla Fir, eletto consigliere in quota giocatori, ha ricoperto numerosi ruoli compreso quello di responsabile della Commissione Impianti. Dal 2018 è stato eletto all'interno del consiglio di amministrazione dell'Istituto per il Credito Sportivo. A inizio mese, per colpa del Covid, ha perso il padre Gianluigi, 73 anni, fra i fondatori del Calvisano Rugby insieme allo stesso Alfredo Gavazzi.

Da diversi anni Vaccari vive a Roma insieme alla moglie e ai due figli. E' sostenuto «da Rugby2030, una nuova piattaforma che, sotto la forma di “Acceleratore di Idee” ha raccolto intorno a sé esponenti del rugby italiano. Rugby2030 è aperta alla collaborazione di chiunque voglia partecipare a una nuova fase di crescita del rugby italiano. La prima presentazione dei cardini del programma di Rugby2030 a supporto della candidatura di Paolo Vaccari, è prevista per il 15 gennaio 2021 attraverso il sito, canale YouTube e la pagina Facebook di Rugby2030». 

La sua lettera

Cari Amici del Rugby italiano,

è con una grande emozione che ho deciso di scendere in campo nella corsa per la Presidenza della Federazione Italiana Rugby. Credo che sia giunto il momento di un sostanziale cambio di marcia e di un approccio innovativo per il Rugby Italiano.

Da anni il Sistema Rugby, in Italia, è alla ricerca di una nuova Visione, capace di dare una spinta in avanti. Serve un approccio diverso, rispetto al passato, capace di trasformare il nostro movimento.

Per partire, come sempre nella mia vita, ho messo insieme tanti amici, in maniera trasversale da nord a sud: club storici del rugby italiano ma anche nuove realtà nate da pochi anni, realtà votate alla formazioni dei giovani, altre nate dallo sviluppo del rugby femminile, campioni di oggi e del passato, arbitri, giornalisti, professionisti dello sport business e tecnici di alto livello.

Una volta creata la Squadra, abbiamo lavorato sui punti di forza e di debolezza dell’attuale Sistema Rugby. Il nostro obiettivo è stato quello di sviluppare un programma capace di rispondere alle esigenze di tutti, perché, solo insieme, possiamo crescere.

Oggi, più che commentare il passato e le nostre debolezze, serve riunire tutti intorno a una nuova Visione di crescita, che enfatizzi i nostri punti di forza e sia di stimolo per ”Avanzare”. Una Visione che vada oltre il prossimo Presidente Federale.

Ovviamente, la Visione pura e semplice non basta, occorre il giusto insieme di professionalità, esperienza, conoscenza, il tutto supportato da tanto, tanto lavoro e legittimato da un approccio votato alla trasparenza.

Sull’esempio delle principali Union e organizzazioni del rugby mondiale, ma anche guardando ad altre realtà internazionali del mondo dello sport, occorre innovare la Federazione Rugby e i sistemi di gestione del movimento. Serve una gestione più moderna capace di attrarre importanti manager del mondo dello sport ma non solo, per riprogettare il Sistema Rugby Italiano.

I punti cardine della mia proposta saranno: lavoro di Squadra, professionalità, programmazione di lungo periodo.

LO SCENARIO

Per la presidenza Fir a marzo, in coincidenza dell’ultimo turno del Sei Nazioni sarà corsa a 7. Si parte dal numero uno uscente Alfredo Gavazzi, 70 anni, di Calvisano, già due mandati, che ha scritto: “Dopo essermi consultato con la mia famiglia e averne informato i colleghi consiglieri, ho deciso di presentare la mia candidatura a presidente della Fir per il quadriennio olimpico 2020-2024. Ho riflettuto a lungo prima di mettermi a disposizione, ancora una volta, del movimento e del gioco che amo, valutando l’evoluzione di una serie di problematiche fisiche con cui mi sono confrontato e che hanno toccato persone a me intimamente vicine. Il fiorire di candidature che ha caratterizzato il recente passato è segno di vitalità del nostro sport e ho il più profondo rispetto di coloro che, nei mesi a venire, concorreranno insieme a me per guidare la Federazione”.

Poi la novità Elio De Anna.

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Quindi tenta di nuovo la scalata federale Marzio Innocenti, medico chirurgo livornese-padovano, presidente del comitato regionale del Veneto, 62 anni, ex capitano azzurro, 42 caps.

Prima volta invece per Giovanni Poggiali, 49 anni, romagnolo di Ravenna (Gruppo Setramar) cresciuto a Siena, imprenditore vitivinicolo, presidente del comitato regionale dell’Emilia-Romagna, fondatore della franchigia Romagna che copre tutto il rugby della via Emilia da Imola a Rimini e anche il Ravennate e San Marino,  rappresentante di “Pronti al cambiamento”.

Si presenta per la prima volta anche Nino Saccà, avvocato livornese, vicepresidente Fir uscente. Infine ritenta il siciliano Gianni Amore.

 Anche il siciliano Gianni Amore, infine, si ripresenta alla corsa alla corsa alla presidenza.

Paolo Ricci Bitti

Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 00:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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