L'Italrugby cerca continuità, cambi obbligati verso la Francia

Venerdì 27 Novembre 2020 di Christian Marchetti
L'Italrugby cerca continuità, cambi obbligati verso la Francia

Eccesso di ottimismo? Giudicate voi: "Ci si può abituare a perdere, ma ci si può anche abituare a vincere.

E noi vogliamo lavorare in questa direzione". Così il ct dell'Italrugby Franco Smith giovedì sera, dopo aver annunciato la formazione che scenderà in campo domani (sabato 28 novembre, ore 21.10, diretta tv Canale 10) contro una Francia che più rinnovata non si può: tredici cambi, undici esordienti tra titolari e riserve (cinque+sei). Complice è quell'accordo tra federazione e lega professionistica che vieta più di tre impegni a ciascun nazionale impegnato in questa Autumn Nations Cup. Competizione, quest'ultima, che giunge all'ultimo turno della fase a gironi, decisivo per disegnare le finali del prossimo 5 e 6 dicembre.

Estremo Minozzi, ali Trulla e Sperandio. Quest'ultimo la prima novità: non ci sarà Bellini, costretto allo stop causa affaticamento muscolare. Zanon e Canna ai centri, Garbisi e Violi in mediana. In terza linea altre due novità: il reparto sarà composto da Steyn, Meyer e Mbandà, viste le assenza di Negri e Polledri. Nulla di grave per il primo, out una settimana per uno stiramento, al contrario di Polledri, operato nelle ultime ore per via della lesione al legamento del ginocchio destro e previsto in campo tra sei o sette mesi. Confermati rispetto alla gara con la Scozia i primi cinque uomini della mischia: Cannone e Lazzaroni in seconda; Zilocchi, il capitano Bigi e Fischetti in prima. Tra le riserve, gli esordienti Lamaro e Stoian.

"Così come sono abituato a fare, lavoriamo su una lista di cinquanta giocatori che si attestino più o meno allo stesso livello e questo per cercare di garantire continuità al progetto di crescita". Bassa resta l'età media e tutti pronti per una battaglia atipica contro i Bleus di Fabien Galthié. "Hanno parecchi esordienti? Vorrà dire che scenderanno in campo con la voglia di dimostrare il proprio valore. Saranno peraltro caricati dalla spinta emozionale che può dare la scomparsa del mito del rugby francese Dominici. Ad ogni modo, più che contro la Francia, la vera sfida sarà contro noi stessi".  

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