La Fir richiama al "capezzale" del settore arbitrale in crisi il guru Alain Rolland

Martedì 4 Agosto 2020 di Ivan Malfatto
Alain Rolland, arbitro della finale mondiale 2007, in una foto di World Rugby
ROMA - La Federazione italiana rugby (Fir) ha annunciato il ritorno di Alain Rolland al "capezzale" del settore arbitrale della palla ovale italiana. Settore in profonda crisi, dopo la svolta che l'ha privato di fatto della sua autonomia con la riforma dettata nel 2012 da Alfrefo Gavazzi (presidente) e Franco Ascione (tecnico federale).

Prima del comunicato del suo annuncio, che pubblichiamo a seguire, riportiamo però una sintesi dell'analisi  sugli ultimi dati del settore arbitrale, pubblicata il 20 luglio. L'ha realizzata Oval Reef, gruppo discussione su Facebook competente in materia, in quanto gestito dall'ex responsabile degli arbitri Giampaolo Celon, un'autorità del settore.

Serve a capire il duro e profondo lavoro a cui sarà chiamato Rolland. Si trova in qualche misura nella stessa posizione dei ct della Nazionale italiana nell'era del Sei Nazioni. Tutti nomi stranieri altisonanti (Johnstone, Kirwan, Berbizier, Mallett, Brunel, O'Shea, Smith)  che si pensava avessero la "bacchetta magica" per farle compiere il salto di qualità. Invece i risultati sono sotto gli occhi di tutti. In bocca al lupo mister Rolland.

L'ANALISI DI OVAL-REEF "IL RE E' NUDO"

Padova - Nonostante la battuta d’arresto impostaci dalla pandemia ho provveduto, come da abitudine, ad aggiornare i dati a fine stagione 2019/20 continuando quelle proiezioni che tengo in evidenza fin dall’anno sportivo 2002/03.
Personalmente sono sempre dell’avviso che, quando i fatti vengono trasformati in numeri, tutto diventa più chiaro e comprensibile dandoci la possibilità di valutare meglio lo stato di salute della nostra federazione, al di là di quanto millantano le parole, gli slogan, i comunicati di palazzo, ed i blog più o meno controllati.

- Il numero dei tesserati arbitri di oggi è ancora inferiore a quello rilevato nel 2013 il che dimostra, anche a distanza, quanto deleteria, anche sul piano del reclutamento, sia stata la destrutturazione del settore voluta dalla riforma “Gavascione” nel 2012.

- Non deve trarci in inganno l’impennata dei tesserati, rilevata a giugno 2016, frutto di un “taroccamento” dei dati da parte di un Presidente CNAr. (Vancini) che, per dimostrare efficienza, ha mantenuto negli elenchi arbitrali un numero di “giocatori derogati” del tutto inattivi. Il suo successore (Dordolo) ha dovuto poi sanare la posizione.

- A livello regionale, il Veneto, con numeri in diminuzione, cede la prima posizione ad una più dinamica Lombardia.- LA CONSIDERAZIONE PIÙ IMPORTANTE DA FARE È QUELLA CHE RIGUARDA I NUMERI DEI “SERVIZI ARBITRALI” CHE, DI FATTO, SONO LO SPECCHIO DI TUTTA L’ATTIVITÀ FEDERALE UFFICIALE. Quei numeri, che tronfie e millantate dichiarazioni del “padrone del vapore” richiama spesso senza mostrarceli, DIMOSTRANO INVECE CHE L’ATTIVITÀ FEDERALE NON CRESCE DA UN DECENNIO.

I servizi coperti dal settore arbitrale nel 2010 erano pari a n.12436 (fonte comunicati del G.U.) mentre nel 2019, con 12208 presenze, sono addirittura in calo. Lasciamo perdere le 7246 designazioni di questa stagione, anticipatamente chiusa per il Covid, ma ci vien da dire che l’attenzione del “palazzo” sembra guardare attentamente solo l'Alto Livello e le Accademie piuttosto che lo sviluppo di una attività di base considerata, come abbiamo appreso da una recente intervista del presidente, facente capo a “Club di basso livello” e quindi di scarso interesse per la FIR.

Se lo dice LUI in tanti fingono di crederci ma si spera che al prossimo rinnovo delle cariche federali ci sia qualche piccola società che si alzi e gridi: “IL RE E’ NUDO”


IL COMUNICATO  DELLA FIR SU ALAIN ROLLAND
Roma - Alain Rolland, uno dei dei direttori di gara più celebri e apprezzati del panorama internazionale, arbitro della Finale della Coppa del Mondo 2007 e di quattro Finali di Heineken Cup, intraprenderà a partire dalle stagione 2020/21 un nuovo rapporto professionale con la FIR.

L’ex internazionale irlandese, tre caps con la maglia verde prima di affermarsi come fischietto internazionale, torna a far parte del movimento arbitrale italiano dopo aver ricoperto negli ultimi quattro anni il ruolo di High Performance Match Officials Manager di World Rugby.

Nella nuova posizione Rolland, 54 anni e già in passato consulente federale, si concentrerà a partire dall’1 ottobre 2020 sulla costruzione del programma di sviluppo degli arbitri italiani d’elite, focalizzando il proprio impegno su formazione, tutoraggio e analisi della prestazione dei migliori direttori di gara italiani impegnati nel Guinness Pro14 e nel Peroni TOP12.

Inoltre, lavorando a stretto contatto con il Presidente del CNAr e con l’Area Tecnica di FIR, agirà come ambasciatore del movimento arbitrale sulla scena internazionale e supporterà attivamente le Squadre Nazionali FIR e le franchigie di Guinness PRO14 nella loro preparazione e nel loro rapporto, quando necessario, con gli organismi internazionali.

Infine, in considerazione della sua significativa esperienza sui più importanti palcoscenici del Gioco mondiale, contribuirà in modo attivo alla formazione degli arbitri italiani d’elite.

Mauro Dordolo, Presidente della Commissione Nazionale Arbitri, ha dichiarato: “Alain non è solo uno dei direttori di gara più brillanti e preparati che abbiano calcato i campi da gioco nell’era professionistica, ma anche un eccellente formatore, capace di riconoscere e sviluppare il talento dei giovani che ambiscono a dirigere il rugby al più alto livello. Un talento che avevamo già avuto modo di apprezzare durante la sua consulenza nel passato quadriennio, prima che assumesse  l’incarico di Manager degli arbitri d’elite di World Rugby. Siamo felici di averlo nuovamente con noi e certi del contributo concreto che potrà offrire alla crescita dei nostri giovani arbitri internazionali”.

“Sono felice di tornare a lavorare con FIR dopo la breve esperienza del 2015, prima di assumere il ruolo presso World Rugby. Nel corso degli ultimi anni ho visto una crescita costante tra i giovani arbitri internazionali italiani. Ci sono talento e passione in abbondanza, ed il mio auspicio è di mettere la mia esperienza, in campo e fuori, al loro servizio per posizionarsi stabilmente ad alto livello, sia sulla scena europea che su quella globale” ha detto Alain Rolland.
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