AUCKLAND - Dopo il taglio del 50% dello stipendio ai mitici All Blacks, comporterà un risparmio di circa 15 milioni di euro, la federazione di rugby della Nuova Zelanda (Nzrfu) sta valutando un’altra drastica decisione per far fronte all’emergenza economica del Coronavirus.
Si tratta del licenziamento di metà del proprio personale: 90 dipendenti su un organico di circa 180, la maggior parte quadri amministrativi. “Attraversiamo un periodo estremamente difficile e stiamo discutendo effettivamente con il nostro personale su questa decisione” ha detto ai media il direttore esecutivo nella Nzru Mark Robinson. Già la federazione australiana (Ra) aveva preso la stessa strada con il personale e per provare a uscire dai guai ha avuto un finanziamento di 8,5 milioni di euro da World Rugby.
Ai dipendenti della federazione neozelandese era già stato imposto un taglio del 20% degli stipendi all’inizio dell’emergenza. La Nzrfu aveva inoltre annunciato una perdita di 4,2 milioni di euro nel bilancio consuntivo del 2019 e stimato mancate entrate per circa 68 milioni di euro a causa del Coronavirus, se non si potranno giocare test-match internazionali.
Nonostante ciò la Nuova Zelanda sarà il primo Paese a tornare al rugby giocato, dal 13 giugno con un torneo fra le 5 franchigie che sostituirà il calendario del Super Rugby, interrotto alla settima giornata.
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