Rugby, Briganti di Librino: il club inglese Bolton, il ct Jones e Sir Beaumont: «Sfidiamo la Mafia»

Giovedì 2 Settembre 2021 di Paolo Ricci Bitti
Rugby, Briganti di Librino: il club inglese Bolton, il ct Jones e Sir Beaumont: «Sfidiamo la Mafia»

Il sostegno questa volta è davvero robusto: a placcare, a spingere nella mischia del rugby, a lottare per ogni centimetro di campo insieme ai Briganti di Librino di Catania scendono in campo il ct dell'Inghilterra vicecampione del mondo, Eddie Jones,  e Sir Bill Beaumont, leggenda del rugby inglese e soprattutto presidente di World Rugby, la federazione internazionale (se fossimo nel calcio sarebbe la Fifa, insomma).

L'ultima volta che Word Rugby (all'epoca International Rugby Board) si occupò direttamente di un club italiano fu nel 2009, per premiare i giocatori e i dirigenti dell'Aquila Rugby per l'impegno nelle fasi post terremoto.

E non è finita qui, perché il club di Catania, che più pratica il bene e più finisce nel mirino dei vandali, ha calamitato anche l'attenzione del Times che in forte evidenza a pagina 13 dell'edizione di ieri racconta a tutto il mondo del gemellaggio del club di Bolton, 150mila abitanti a nord nell'area della Grande Manchester, e i giovani catanesi: un'alleanza che secondo il quotidiano britannico esporrà i rugbysti inglesi “all'ira della mafia”. 

Ecco, magari qui il titolo è un po' ad effetto, magari sui verdissimi prati di Bolton quando si pensa all'assolata Sicilia la questione "mafia" risulto un po' stereotipata, ma certamente è in quella sottocultura di violenza che è più facile far germogliare gli atti vandalici che con crudele periodicità si abbattono sui Briganti di Librino. Furti, incendi (la scorsa primavera è toccato al minibus), devastazioni, picconate alle porte, distruzione persino della Librineria, un faro per i bambini del quartiere periferico appunto di Librino.

Rugby, gemellaggio fra i Briganti di Librino e il Bolton

Perché ai Briganti e alle Brigantesse non basta giocare a rugby, non basta avere lottato dal 2006 per recuperare (liberare) l'impianto dimenticato di San Teodoro: il loro entusiasmo di volontari senz'altro lucro che la passione ha subito acceso la scintilla della speranza in tante famiglie non solo di quel quartiere. Un centro di aggregazione e di belle iniziative (come il doposcuola per i bambini nella Librineria) che non era mai esistito in città. E che evidentemente dà fastidio a chi non ha niente di meglio di fare che atti vandalici, se non si vuole pensare peggio. Se non si vuole pensare che la luce alimentata dai Briganti rompe le scatole a chi preferisce il buio per meglio arraffare e destinare ad altro le vite delle nuove generazioni.

Più che pensare, però, i Briganti si rimboccano ogni volta le maniche per ricomprare le attrezzature rubate o distrutte, per rimettere in piedi la sede, per fare - finalmente - qualche partita fra le porte ad acca, per allestire qualche terzo tempo per cantare e brindare insieme agli avversari.

Un attivismo che ha colpito il club inglese di Bolton R.F.U.C. (sesta divisione, ma grande tradizione) che ha contattato i Briganti con cui in queste settimane ha stretto amicizia nel corso di un'avventurosa "call" collettiva su Zoom. Il progetto è quello di stringere un gemellaggio con tanto di trasferte incrociate. I boltoniani, che l'anno prossimo celebreranno i 150 anni della fondazione del club, si sono anche offerti di inviare sterline per comprare un minibus e anche di organizzare soggiorni per i bambini del minirugby dei Briganti, come richiesto dai catanesi. «Sarebbe un sogno per loro vivere per un po' in un paradiso del rugby fatto di infiniti campi verde smeraldo», hanno detto i dirigenti-volontari siciliani. E, ultimo ma non ultimo, il Bolton ha risalito le gerarchie del rugby più potente del mondo, quello inglese, oltre due milioni di tesserati, e ha coinvolto nell'operazione Briganti anche il ct dell'Inghilterra, Eddie Jones, un australiano-giapponese con buon uso d'Italia, e il presidente di World Rugby, Sir Bill Beaumont. I Briganti non sono mai stati soli, perché attorno a loro la solidarietà del mondo del rugby è sempre stata forte, ma una meta  come questa non l'avevano mai segnata.

Paolo Ricci Bitti

Ultimo aggiornamento: 11:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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