Nella terra degli All Blacks primo tutto esaurito dello sport nell'era post Covid

Sabato 13 Giugno 2020 di Ivan Malfatto
La foto con scritto sotto "Sold Out" con il quale gli Auckland Blues annunciano su Twitter il tutto esaurito

AUCKLAND - C'è tanta voglia di sport giocato dopo i mesi di stop per l'emergenza sanitaria. Così domenica mattina all'alba il rugby ha messo a segno il primo "sold out" dello sport mondiale nell'era post Covid-19.

Ad Auckland in Nuova Zelanda alle 5,30 (diretta su Sky Sport Arena) è andato in scena a cancelli chiusi Auckland Blues contro Wellington Hurricanes, secondo match della prima giornata dell'Aotearoa Super Rugby. Già venduti nel giro di una settimana, solo lunedì c'è stato l'ok del governo per aprire gli spalti al pubblico, i 43 mila biglietti dell'Eden Park. Stadio da 50.000 posti, ridotti per la nuova configurazione delle sedie. Non succedeva da 15 anni un "sold out" per un match di Super Rugby e non degli All Blacks, che fanno sempre il pienone. Era capitano nel 2005 per la centesima presenza del mitico Tana Umaga nei Blues.

Hanno vinto i Blues per 30-20. Tre mete a tre, la differenza l'ha fatta al piede
Black con tre trasformazioni e tre calci (15 punti), rispetto all'unica trasformazione di Perenara e all'unico calcio di Garden Bachop.

Per il rugby e la Nuova Zelanda, Paese ormai Covid-free da tre settimane, un doppio primato. Già sabato con Higlanders-Chiefs, debutto della nuova competizione, sono stati il primo sport e la prima nazione al mondo ad ospitare un evento sportivo con il pubblico. A Dunedin oltre 20 mila tifosi hanno affollato lo stadio in una partita mozzafiato. Conclusa 28-27 con un drop all'ultimo minuto del figlio d'arte Bryn Gatland, che giocava contro il padre allenatore dei rivali, come racconta l'Ansa qui sotto.

NUOVA ZELANDA RIPARTE CON PUBBLICO, 20MILA ALLO STADIO
DUNEDIN - Più di ventimila spettatori, senza distanziamenti, mascherine o restrizioni particolari, hanno assistito alla ripartenza del rugby a porte aperte in Nuova Zelanda, coincisa con il match tra Otago Highlanders e Waikato Chiefs, valido per il 'Super Rugby Aotearoa, torneo che riunisce franchigie anche di altri paesi.
Al 'Forsyth Barr Stadium' di Dunedin, che ha una capienza di 30.500 posti, è finita 28-27 per gli Highlanders, ma più che il drop all'ultimo minuto del "figlio d'arte" Bryant Gatland (suo padre Warren, ex ct del Galles, è l'allenatore) che ha deciso la partita, ha fatto notizia la presenza del pubblico, nel segno di una nazione, appunto la Nuova Zelanda, dichiarata dal governo 'libera dal Covid 19' dopo che negli ultimi 22 giorni non ci sono stati casi di contagio.
Ecco quindi che allo stadio non ci sono state restrizioni, e niente utilizzo di mascherine o gel igienizzante agli ingressi. «Non avrei mai pensato a una cosa del genere in questo momento - ha commentato il capitano di Otago, Ashley Dixon -.

Quanto al campo, le cose non sono andate perfettamente, ma abbiamo battuto una squadra ricca di qualità come Waikato, quindi va benissimo così». 

Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 11:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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