Il rugby femminile verso il Mondiale, Morelli: «In Nuova Zelanda per la crescita del nostro movimento». Le gare delle azzurre su Sky

A Roma gli auguri di Malagò nella presentazione della squadra. Il ct Di Giandomenico: "Lotteremo con il nostro gioco"

Mercoledì 21 Settembre 2022 di Giacomo Rossetti
Il rugby femminile verso il Mondiale, Morelli: "In Nuova Zelanda per la crescita del nostro movimento"

La meta finale è Auckland, Nuova Zelanda, ma il viaggio comincia da Roma. La Nazionale italiana di rugby femminile scalda i motori per il Mondiale: domani le azzurre prenderanno l'aereo per la terra dei Maori, e oggi nella pancia dello stadio Olimpico il ct Andrea Di Giandomenico ha annunciato i nomi delle 32 convocate. Ci sarà anche il capitano, Manuela Furlan, nonostante la recente rottura del legamento crociato: la leader non poteva mancare, e anche dalla panchina non farà mancare il suo carisma. Il suo ruolo sarà preso in campo da Elisa Giordano, numero 8: "Ci hanno dato tutte le carte possibili per prepararci al meglio – racconta lei - Abbiamo lavorato tanto, penso che questo Mondiale sia il coronamento di tutti i nostri sforzi”.

Gli auguri di Malagò

"Complimenti alla Federazione, il mondiale è un test molto impegnativo: i match contro Stati Uniti, Canada e Giappone non saranno delle passeggiate – esordisce il presidente del CONI, Giovanni Malagò - La vittoria di Biella contro la Francia è stata quasi leggendaria, ci lascia ben sperare”. Il rugby, ora che è entrato stabilmente nel mondo olimpico, “può essere di stimolo per l'universo del rugby a sette: seguiremo le azzurre con tanto orgoglio e felicità”, conclude Malagò. Gli fa eco il numero uno di Sport e Salute, Vito Cozzoli: "Qualche settimana fa ci avete emozionato con la vittoria sulla Francia: sarete seguite dagli italiani che amano sempre di più il rugby.

La vostra eccellenza è la testimonianza di come il rugby sta crescendo, e sarà trainante per la crescita dello sport di base”.

Mondiale in tv su Sky 

Questo pomeriggio la Nazionale si sposterà ai Fori Imperiali, e l’assessore allo sport capitolino Alessandro Onorato non nasconde la sua emozione: "Roma è la casa del rugby, visto che lo stadio Olimpico ha l'onore di ospitare il Sei Nazioni. Con la FIR c'è soprattutto una grande collaborazione a livello di sport di base: adesso stiamo lavorando a un progetto importante nelle scuole che collegherà autismo e rugby”. Le ragazze, sottolinea Onorato, hanno sulle spalle un fardello enorme, quello del Paese e della capitale d'Italia”. Arriva il momento del vicepresidente della FIR, Giorgio Morelli: “Questa Nazionale sta realizzando risultati maggiori di quanto ci aspettavamo. Quanto riusciranno a fare in Nuova Zelanda permetterà la crescita del nostro movimento femminile in Italia. La ricchezza sarebbe avere in tutti i club di rugby italiani una sezione femminile”. Per la competizione neozelandese ci sarà una copertura senza precedenti nel nostro paese, con le dirette di Rai Sport e Sky Sport. Le azzurre iniziano il 9 ottobre contro gli USA; la Rai ha ottenuto anche i diritti di tutte le partite della Coppa del Mondo maschile. Sky resta la Casa del grande Rugby, con la Rugby World Cup femminile e la Rugby World Cup maschile 2023. Grazie all’acquisizione di questi due prestigiosi eventi, su Sky e in streaming su NOW sarà possibile seguire le nazionali più forti al mondo, impegnate nella caccia al titolo più importante a livello di nazioni. Ciò si aggiunge a una programmazione che già prevede il Six Nations (maschile, femminile e Under 20), i test-match dell’Autumn Nations Series e gli eventi Sanzaar, con il Super Rugby Pacific, il Rugby Championship e i Test Inbound. La FIR ha inoltre annunciato un nuovo percorso di sviluppo Elite per il movimento femminile: una prima fase di selezione del talento dai 16 anni, poi step ulteriore con Nazionali U18 e U20.

Spiragli di speranza nel girone

Il commissario tecnico Andrea Di Giandomenico è il condottiero che guiderà le ragazze in Nuova Zelanda: “Pressione? Meglio, vuol dire che stiamo lottando per qualcosa. Vogliamo affermare identità di gioco, con un minimo di ambizione che parte dalla grande consapevolezza del nostro potenziale”. Cosa cambia rispetto allo scorso Mondiale? Presto detto: “La volta scorsa venivamo da lunga assenza alla Coppa del Mondo, e solo due giocatrici avevano già avuto esperienze iridata. In questo secondo mondiale non ci dobbiamo fermare alla sola partecipazione: la differenza sta nel gruppo e nella motivazione”. Il girone potrebbe lasciare spiragli di speranza, tuttavia il rischio “è sottovalutare squadre che forse hanno risonanza minore, ma hanno armi importanti – spiega il ct - Per noi sarà un gioco complesso da disinnescare. I nostri punti di forza sono velocità, ricerca di spazio e di opportunità. Non abbiamo partite facili, ma nessuna partita del Mondiale lo è…”.

Ultimo aggiornamento: 17:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA