Crisi Covid-19: servono 5 milioni di euro per sostenere il rugby italiano

Mercoledì 15 Aprile 2020
Una fase di gioco di Verona-Petrarca di serie A, foto tratta dal sito della Fir
ROMA. Nel Consiglio federale di rugby tenutosi il 9 aprile (e aggiornato al 16 aprile, ndr) per la prima volta in questo mandato di presidenza di Alfredo Gavazzi, è stato approvato all’unanimità il Bilancio Preventivo.

I consiglieri federali di Pronti al Cambiamento (schieramento di opposizione, ndr) hanno deciso di votare a favore dell’atto politico amministrativo fondamentale di ogni amministrazione. “Si tratta di una decisione forte in un momento storico che richiede determinazione e grande serietà. Abbiamo assunto questa posizione perché riteniamo che lo sforzo di tutti debba essere proteso nell’unica direzione possibile: salvare il nostro movimento, tutte le società e tutti gli elementi che ne fanno parte”, spiega Giovanni Poggiali, presidente del Comitato Regionale dell’Emilia Romagna e candidato di Pronti al Cambiamento alle prossime elezioni federali.

“Ringrazio personalmente i nostri consiglieri, Erika Morri e Roberto Zanovello, per la passione e l’impegno profusi sin dall’inizio del loro mandato e per aver posto al Consiglio Federale alcune questioni che riteniamo fondamentali. Di fronte all’apertura al dialogo e all’inserimento di queste proposte nella delibera di approvazione, abbiamo deciso di dare il nostro voto favorevole al Bilancio Preventivo 2020.”
“Come dicevo, noi vogliamo salvaguardare ogni singolo elemento del nostro movimento, pertanto c’era una prima questione di fondo, cioè che tutti devono essere disposti a fare dei sacrifici. Siamo convinti che non esistono privilegi o rendite di posizione, ma che ognuno debba fare la sua parte, quindi abbiamo chiesto che venisse creato uno specifico fondo di sostegno al movimento anche con la contribuzione diretta dei consiglieri e dei dirigenti FIR, rinunciando a parte dei loro gettoni ed emolumenti.”

“Abbiamo inoltre proposto l’avvio immediato delle pratiche per l’accesso della Federazione agli ammortizzatori sociali previsti per legge in applicazione dell’emergenza COVID-19, prevedendo però che la Federazione si facesse carico di integrare la quota di stipendi non coperta dagli ammortizzatori, anticipando se necessario le risorse economiche previste. Infine, abbiamo chiesto che venisse attivata una procedura di totale revisione dei costi tale da consentire ulteriori risparmi da destinare al fondo di sostegno per il movimento rugbistico nazionale, mediante apposite variazioni al Bilancio Preventivo 2020, il quale sarà sottoposto a una revisione costante e mensile, come richiesto anche dai revisori.”

“Un Bilancio in perenne aggiornamento, quindi, come imposto da una situazione in piena evoluzione. Ad oggi, ad esempio, ci sono ancora molte incertezze in merito al completamento del Torneo del 6 Nazioni e del Pro 14 e, ovviamente, la sorte di questi due tornei inciderà profondamente sui dati finanziari. Di conseguenza, se necessario, anche le previsioni dovranno essere adeguate, sempre nell’ottica che tutti dovranno contribuire alla salvezza dell’intero movimento e che nessuno sarà lasciato a se stesso”.
“Come già proposto pubblicamente (Newsletter PALC del 28 marzo 2020), una nostra prima analisi ci porta a ritenere che saranno necessari interventi per circa 5 milioni di euro in sostegno per il solo rugby di base: quanto già stanziato nel documento programmatico (1,65 milioni, ndr) può essere considerato un primo passo nella giusta direzione. Riteniamo che alle società debba essere dato supporto tecnico e amministrativo, oltre che quello economico, assistendole nella gestione dell’emergenza e aiutandole a conoscere e utilizzare gli strumenti che verranno messi a disposizione dalle istituzioni e dalla Federazione stessa.”

“Lavoriamo in questa direzione: oggi serve assumersi delle responsabilità, e, come da più parti auspicato, lavorare insieme per il rugby: noi siamo pronti e lo abbiamo dimostrato. È più che mai il tempo, e mi sento di proporre che ci sia la massima trasparenza e libertà di comunicazione per i Consiglieri Federali: questa è una primaria necessità per essere vicini ai territori e ai Club”, conclude Poggiali. “Intanto continua il nostro lavoro sulla proposta di complessiva riforma del rugby italiano, anche alla luce di tutto quello che sta avvenendo.”
 
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