“Forza Leoni”: l'esordio del Benetton nei playoff del Pro14

Venerdì 3 Maggio 2019 di Ennio Grosso
“Forza Leoni”: l'esordio del Benetton nei playoff del Pro14
TREVISO - Domani sarà il grande giorno che il rugby trevigiano e italiano in genere, attendeva da tempo. 
L'esordio nei playoff del Pro14 da parte del Benetton, traguardo sfiorato nella passata stagione ma divenuto realtà in questa e che segnerà un evento straordinario per il rugby di casa nostra, da troppo tempo senza risultati di rilievo con la propria nazionale. Un risultato che ha sorpreso forse più in Italia che all'estero, visto che da settimane, in Irlanda ma anche in Galles e Scozia, molti davano il Benetton come possibile terza forza del Pro14, quindi un traguardo che non ha sorpreso più di tanto gli addetti ai lavori di quei Paesi. Un risultato in ogni caso eclatante e per rendersene conto basta guardare al Galles, vincitore poco più di un mese fa del Sei Nazioni, ma che non è riuscito a piazzare alcuna squadra nella fase finale della rassegna, scatenando una marea di critiche e tanti dubbi sul proprio futuro. E pensare che 10 anni fa di questi tempi, qualcuno aveva cercato e in un primo momento c'era anche riuscito, di estromettere il Benetton dalla rassegna celtica, a tutto vantaggio di due formazioni, una inesistente a Roma e l'altra, a Viadana, sparita dopo appena due stagioni, che avrebbero dovuto cambiare il normale cammino delle squadre italiane di club e di conseguenza della nazionale.
LA RIVOLTA VENETAAllora, ci volle una rivolta dell'intero Veneto per rimettere in corsa Treviso che in seconda battuta venne dichiaratoabile. Non contenta di quanto aveva fatto nel 2009, 5 anni dopo la Federazione tenne la Treviso rugbistica in balìa di una decisione di partecipazione che tardò ad arrivare, al punto tale che mezza squadra biancoverde, non sapendo quale fosse il futuro del rugby trevigiano, fece le valigie ed emigrò altrove. Con il senno di poi, forse quella fu una situazione che per certi aspetti agevolò Treviso, la cui società fu costretta a ripartire da zero. Fu, però, un'umiliazione che Treviso e il Veneto non meritavano e che all'estero non passò inosservata. Anzi, all'estero quella decisione passò come una cosa senza senso che però pochi, in Italia, vollero capire. E ora, paradossalmente, più di metà dei giocatori che Conor O'Shea utilizza per la squadra azzurra, arrivano dal Benetton e per rendersene conto basta guardare le convocazioni per le ultime uscite dell'Italia e quelle, più recenti, diramate appena ieri, in vista dei primi raduni in preparazione al Mondiale di settembre che si svolgerà in Giappone. 
ITALBENETTONBen 23 biancoverdi su un totale di 44 giocatori, una percentuale destinata ad aumentare sensibilmente quando verrà il momento di scremare il numero di atleti che, passo dopo passo, si avvicineranno all'evento iridato. Senza la Treviso rugbistica, il movimento italiano non potrebbe stare, ma quando è stato il momento, le battaglie, assurde, nei confronti del Benetton, hanno caratterizzato le scelte e le decisioni di chi doveva esporsi. Domani, dunque, Treviso comincerà a correre per il vertice del Pro14 assieme alle più serie realtà rugbistiche europee, inizierà una nuova avventura e chissà che questa prima volta non porti a degli ulteriori risultati di prestigio. La squadra biancoverde, in fin dei conti, non ha nulla da perdere e dalla sua avrà pertanto una maggiore tranquillità che non si può dire possa avere il Munster che, invece, ha molta pressione addosso perché non potrà assolutamente sbagliare. 
LA PSICOLOGIAIl Munster è costretto a vincere, è una realtà che può vantare una maggiore consistenza del Benetton, è una squadra che dopo alcune stagioni di attesa, ora ha il potenziale per vincere questo torneo. Ma, a volte, l'entusiasmo riesce a sopperire anche alle differenze tecniche. Treviso punta soprattutto a questo: non ha sicuramente l'esperienza della Red Army per questi eventi, non ha mai raggiunto i quarti di finale della rassegna, al contrario del Munster che è invece abituato a raggiungere il traguardo dei playoff, un obiettivo che raggiunge da anni senza tanti problemi, ma le partite bisogna giocarle prima di alzare le braccia al cielo in segno di vittoria. Una sfida contro un avversario fortissimo e in uno stadio mitico, il Thomond Park, sul cui terreno, 41 anni fa, cadde anche la nazionale neozelandese. Era il 1978 e ad affrontare il Munster c'erano gli All Blacks. Erano All Blacks veri che però nulla poterono contro quella squadra vestita di rosso. Treviso non ha mai vinto a Limerick, al Thomond Park. Ma se ci fosse un'altra prima volta? 
Ennio Grosso 
Ultimo aggiornamento: 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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