Rio 2016, Oksana Cusovitina la veterana che ha partecipato a sette Olimpiadi con tre nazionali diverse

Lunedì 8 Agosto 2016
Rio 2016, Oksana Cusovitina la veterana che ha partecipato a sette Olimpiadi con tre nazionali diverse
E' la ginnasta più anziana di queste Olimpiadi. Una disciplina, la sua, in cui deve spesso vedersela con atlete agguerrite poco più che maggiorenni, pressappoco dell'età di suo figlio Alisher (17 anni). Eppure Oksana Cusovitina, 41 anni da Bukhara, a Rio ci è arrivata per vincere. Ancora. Sì, perché la ginnasta uzbeka non è abituata a perdere. Nella sua lunghissima carriera ha vinto un oro e due argenti olimpici, oltre a 3 ori, 4 argenti e 4 bronzi mondiali e una caterva di medaglie internazionali. Ma la ginnasta intramontabile cela un'altra storia particolare. Nel corso della sua vita sportiva è salita in pedana con quattro nazioni diverse. 

La spiegazione sta nella dissoluzione dell'Unione Sovietica, ma non solo. La Cusovitina comincia a gareggiare proprio con l'Urss, con la quale conquista i suoi primi due ori mondiali a Indianapolis nel 1991. Nel 1992, invece, le sue prime Olimpiadi le affronta con la delegazione della Squadra Unificata, composta dagli atleti di tutte le ex-repubbliche sovietiche. Dal 1993 inizia a gareggiare per la nazionale uzbeka, conquistando decine di medaglie in giro per il mondo e meritandosi il titolo di "Atleta Onorario della Repubblica Uzbeka" per i suoi successi nella ginnastica. Nel 2002 a suo figlio viene diagnosticata la leucemia. La Germania offre alla grande atleta delle cure specifiche per Alisher, che riusce a guarire dalla malattia.

La Cusovitina, dopo aver ottenuto la cittadinanza tedesca, decide allora di ricambiare la solidarietà gareggiando con la nazionale teutonica. La sua incredibile tenacia la porta a trionfare anche con la Germania, conquistando un argento nel volteggio a Pechino 2008. Nel 2013 il ritorno alla nazionale uzbeka, dopo la parentesi sotto la bandiera tedesca. La storia continua in questi giorni a Rio, dove un'intramontabile atleta continua a salire in pedana, non importa cosa dica la carta d'identità, non importa sotto quale bandiera. Lo spirito olimpico è anche questo.
Ultimo aggiornamento: 19:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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