Stati Uniti contro Cina, a rischio le Olimpiadi invernali di Pechino 2022

Mercoledì 7 Aprile 2021
Stati Uniti contro Cina, a rischio le Olimpiadi invernali di Pechino 2022

La storia della concorrenza pacifica tra super Potenze si ripete.

Le Olimpiadi tornano a essere il banco di prova delle relazioni internazionali, il ring diplomatico sul quale gli Stati Uniti e gli altri grandi del mondo marcano le distanze. Sul tavolo della Casa Bianca, stavolta, ci sarebbe l'ipotesi di boicottare la Cina e i Giochi olimpici di Pechino 2022. "È qualcosa di cui certamente vogliamo discutere", ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price,  in merito al tema condividendo la strategia delineata dal presidente Joe Biden che punterebbe ad alzare "un muro occidentale" contro lo Stato del Dragone.


Ad essere colpiti però per la prima volta saranno le competizioni invernali. In parte anche Sochi 2014, edizione invernale, aveva offerto all'amministrazione di Washington l'occasione per un segnale politico di distanza da Putin, con l'assenza dalla cerimonia d'apertura in segno di dissenso sulla sua politica omofobica. Quella tensione, seppur minima, riportò la lancetta olimpica indietro, ai tempi della Guerra Fredda. Gli episodi più eclatanti restano ancora le Olimpiadi di Mosca 1980 e Los Angeles 1984. Alle prime, un anno dopo l'invasione dell'Afghanistan da parte dell'esercito di Mosca, disertarono gli americani su indicazione di Jimmy Carter, portandosi dietro sessanta Nazioni ma non tutto l'Occidente, che sul caso si spaccò: l'Italia decise di andare, solo gli atleti militari rimasero a casa e con lei anche la Gran Bretagna. Quattro anni più tardi, fu la volta dei campioni dell'allora Urss e di tutto il blocco dell'Est, con l'esclusione della Romania di Ceausescu e della Jugoslavia del maresciallo Tito, oltre che della Cina che a sua volta marcava la distanza da Mosca: tutti gli altri, in massa, rinunciarono a volare a Los Angeles. Ufficialmente, la motivazione era la mancata garanzia dell' incolumità degli atleti ma era chiaro che la Guerra Fredda era al suo apice.

Il binomio boicottaggio-Olimpiadi aveva già fatto scintille in passato. Basti pensare alla scelta dell'Unione Sovietica di non partecipare ai Giochi fino a Helsinki '52 in quanto rappresentazione del capitalismo borghese. Nel 1948, invece, la prima Olimpiade dopo la Guerra mondiale negò l'invito a Germania e Giappone, ma non all'Italia. Per Melbourne '56, erano state la crisi di Suez e l'invasione sovietica dell'Ungheria a convincere da un lato Egitto, Iraq e Libano, dall'altro Olanda e Spagna, a non inviare le rispettive squadre olimpiche. Ai Giochi di Montreal '76, Taiwan non aveva partecipato perchè non le era stato consentito di presentarsi col nome di "Republic of China", e 27 Stati africani si  erano rifiutati di presenziare a causa dell'ammissione ai Giochi della Nuova Zelanda. Il Paese australe era stato criticato per aver partecipato pochi mesi prima a un incontro di rugby in Sud Africa, contro i padroni di casa, mentre erano ancora in vigore leggi razziali dell'apartheid. Pretoria, per conto suo, rimase bandita dai Giochi fino al '92.
 

L'ultimo boicottaggio olimpico si ebbe nel 1988, con la decisione della Nord Corea di non partecipare per protestare contro la mancata assegnazione di alcune gare, in compartecipazione con Seul. A Pechino, nel 2008, ci furono le proteste e le minacce di boicottaggio contro la politica violenta e repressiva della Cina in Tibet ma tutto si risolse con iniziative singole a favore dei diritti umani.
Il caso più famoso restano le Olimpiadi di Berlino 1936. La capitale tedesca si era già vista revocare i Giochi del 1916, a causa della Grande Guerra. Dietro la spinta delle proteste a favore del boicottaggio delle Olimpiadi naziste, il presidente americano Roosevelt decise di inviare in Germania come osservatore Avery Brundage, futuro presidente del comitato olimpico internazionale. Brundage, noto per le 'simpatie' naziste e rimasto famoso anche per la decisione di proseguire i Giochi nel 1972 ,dopo la strage di Monaco, caldeggiò la partecipazione americana alla manifestazione. Gli unici a rifiutarsi di presenziare alla "Olimpiade di Hitler" furono la Spagna e l'Urss.

Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 09:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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