Da Jacobs a Tamberi: il Coni premia i campioni azzurri con i Collari d’oro

Lunedì 20 Dicembre 2021 di Gianluca Cordella
Da Jacobs a Tamberi: il Coni premia i campioni azzurri con i Collari d’oro

Da Marcell Jacobs a Gimbo Tamberi, da Bebe Vio a Filippo Ganna. Dopo la cancellazione della cerimonia di un anno fa - recuperata nell’ottobre scorso - il Coni ripristina il tradizionale appuntamento di fine anno e si riunisce nella Sala Sinopoli dell’Auditorium per celebrare i propri campioni. A fare gli onori di casa il presidente del Coni Giovanni Malagò, quello del Cip Luca Pancalli e la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali. Ci sono le medaglie d’oro olimpiche e paralimpiche, certo, ma anche i campioni del mondo, gli autori delle imprese più belle e faticose e i ct delle grandi cavalcate europee delle squadre azzurre: Roberto Mancini, Davide Mazzanti e Ferdinando De Giorgi

Aperta dalla bella notizia del ritorno a casa di Alex Zanardi, la cerimonia si apre con i premi alle società. Poi inizia la parata degli ori di Tokyo 2020. I primi a salire sul palco sono Ruggero Tita e la romana Caterina Banti, olimpionici del Nacra che già rilanciano la sfida per Parigi 2024 e - aggiunge Tita - “per la Coppa America, perché no?”.

Poi è la volta di Vito Dell’Aquila, il primo oro della spedizione giapponese, sempre timido, esattamente come lo avevamo lasciato a Tokyo quattro mesi fa. Tocca quindi ai campioni paralimpici del nuoto, che con 39 medaglie (su 64) sono stati l’ossatura della spedizione da record dell’Italia, con “Clark Kent” Simone Barlaam, mattatore sul palco con i retroscena del mantello dal supereroe e della medaglia intinta nell’acqua della piscina che hanno contraddistinto il suo trionfo nipponico.

Lo storico oro femminile nel canottaggio di Valentina Rodini e Federica Cesarini viene introdotto da un ricordo di Giampiero Galeazzi. “Ha consacrato questo sport con le sue telecronache. È stato unico” dice il presidente del Coni Giovanni Malagò. Poi è la volta degli assi del ciclismo, guidati anche sul palco da Filippo Ganna nella triplice veste di campione olimpico e mondiale dell’inseguimento a squadre e di iridato a cronometro su strada. Quelli del paraciclismo sono invece guidati dalle 14 medaglie in 11 paralimpiadi di Francesca Porcellato che annuncia: “non sono stanca, continuerò a pedalare”.

Dall’oro di Luigi Busà al guizzo con record del mondo di Ambra Sabatini, regina della velocità paralimpica. È la volta di Bebe Vio: “Sono una delle persone al mondo più innamorata dello sport e poter aiutare tanti ragazzi a farlo è la cosa più bella che io possa fare” dice parlando della sua fondazione. Ci sono anche i campioni mondiali, Nicolae Craciun e Daniele Santini che hanno riportato in alto la canoa azzurra, e Nicola Bartolini, prima ginnasta azzurro oro mondiale nel corpo libero, l’uomo dei 53 tatuaggi. 

Sport, la premiazione delle Palme d'oro al merito tecnico: c'è anche Mancini

Arrivano le Palme d’oro al merito tecnico. E si parte con Roberto Mancini per celebrare l’Europeo vinto a Wembley. “È stato tutto troppo semplice agli Europei, ci volevano un po’ di difficoltà…” ha scherzato con la sottosegretaria Valentina Vezzali che gli chiedeva della qualificazione ai Mondiali di Qatar ancora in bilico. La palla passa - quasi letteralmente - a Davide Mazzanti e Fefè De Giorgi, ct dell’Italvolley campione d’Europa sia al femminile che al maschile. Il gran finale è con le cinque medaglie d’oro dell’atletica: Marcell Jacobs, Gianmarco Tamberi, la staffetta 4x100 (con Patta, Desalu e Tortu), Antonella Palmisano e Massimo Stano. “Io ero uno di quei matti che erano convinti che l’atletica avrebbe portato a casa almeno tre medaglie - rivela Malagò - Siamo andato oltre: è la consacrazione di un percorso che parte da lontano e con una squadra giovane che ci fa ben sperare per il futuro”. 

“L’ultima gara prima di Tokyo è stato un dramma, la peggiore degli ultimi 8 anni - ricorda Tamberi - Poi ci siamo guardati negli occhi con papà e abbiamo detto: la gara più importante deve ancora arrivare”. “Non è stato tutto facile come si è visto in pista - racconta Jacobs - ma ho lavorato tanto sia sul fisico che sulla mente e ho raccolto i frutti”. “Un pizzico di rosa ci voleva” esulta la Palmisano che esalta anche i meriti del tecnico Patrizio Parcesepe, a sua volta tra i premiati.

Affari di famiglia: tra gli allenatori che ricevono il riconoscimento anche Marco Tamberi e Salvino Tortu, padri e tecnici dei due premiati. 

Ultimo aggiornamento: 13:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA