Alla vigilia dell’impegno nella 4x100, più che parlare di staffette Marcell Jacobs finisce nel polverone sollevato dai media stranieri.
STAFFETTA
Le fatiche olimpiche dell’uomo più veloce del mondo non sono infatti ancora finite. Smaltita, nel modo più bello possibile, la pratica individuale, Marcell Jacobs sogna ora di trascinare la staffetta tricolore sul podio a cinque cerchi. L’esordio olimpico della 4x100 azzurra avverrà stanotte alle 4.30, le 11.30 di giovedì in Giappone. Il quartetto andrà a caccia della qualificazione per la finale, in agenda venerdì alle 15.50 italiane. «Ce la metteremo tutta per fare bene, il mio impegno sarà al massimo e spero che anche i miei i compagni ce la mettano tutta», ha osservato Jacobs dopo la premiazione dei 100, ritenendo che il suo successo oltre a caricare lui stesso darà anche la scossa al resto del quartetto. Sulla carta l’Italia non parte con i favori del pronostico, ma questi Giochi si stanno rivelando forieri di sorprese: «In una staffetta tutto può succedere. Per prima cosa dobbiamo pensare a qualificarci per la finale, poi una volta entrati negli otto non si sa mai». D’altronde il desenzanese sa benissimo che i sogni possono davvero avversarsi: «La cosa importante per me sarà riuscire a dormire bene, proprio per preparare al meglio questo appuntamento in cui credo moltissimo». La composizione del quartetto non è stata ancora comunicata. Dovrebbero comunque correre Fausto Desalu, Jacobs, Davide Manenti e Filippo Tortu. Vedremo se il dt La Torre deciderà qualche cambio o confermerà i nomi della vigilia. Curiosità anche intorno alla posizione di Jacobs: ancora sul contro rettilineo o in ultima frazione? Secondo l’ex sprinter azzurro Simone Collio, uno che di staffetta se ne intende, essendosi rivestito d’argento all’Europeo di Barcellona 2010, il bresciano «è entrato in una dimensione che neanche lui si aspettava, scoprendo di essere un fenomeno. Se riesce a reggere il peso della pressione e delle aspettative può fare di tutto, anche trascinare i compagni della 4x100».
CHANCE
Analizzare il pannello tecnico della staffetta veloce non è semplice. Trascinata dal grande Usain Bolt, la Giamaica aveva vinto gli ultimi due titoli olimpici, ma stavolta sarà più complicato, perché il Lampo non c’è più e i 100 hanno classificato i giamaicani un paio di gradini sotto gli altri. Non a caso due anni fa i caraibici avevano addirittura mancato la finale ai Mondiali di Doha. I campioni del mondo degli Stati Uniti potrebbero alzare la voce, ma competitivi dovrebbe essere anche i sudafricani, vincitori dei Mondiali di staffette a maggio in Polonia, i britannici argento iridato in Qatar, i giapponesi padroni di casa e i brasiliani. L’Italia, sulla carta, vanta una staffetta da finale: il potenziale è elevato ma non bisogna sbagliare i cambi, punto debole negli eventi passati.