Siccome non tutti i supereroi indossano un mantello, Romain Grosjean, uomo di kevlar e fibra di carbonio, ha voluto svegliarci dal torpore invernale direttamente cambiando la foto profilo su tutti i suoi ingolfatissimi social.
LA TELENOVELA
Ci mette al corrente il sito ufficiale della Formula 1 del fatto che «nessun’altra famiglia ha prodotto tanti piloti di F1» come la famiglia Fittipaldi. A sfogliare l’albero genealogico, in effetti, si è colti dal leggerissimo dubbio di trovarsi davanti alla famiglia Buendía di “Cent’anni di solitudine” (di Garcia Marquez). Nomi tutti uguali e grande spaesamento. Possono tornar utili, allora, un foglietto e una penna per non scomparire nel buio. Ritrovato l’orientamento, si può ripartire. Dunque. In principio fu Wilson Fittipaldi, giornalista sportivo italo-brasiliano e soprattutto padre di Emerson, il campione degli anni Settanta di cui si parlava alcune righe sopra. Emerson, oggi 73enne, tra le tante cose, nella sua vissutissima vita ha avuto (finora) sette figli (sette, sì): tre dalla prima moglie Maria Helena, due dalla seconda moglie Teresa e due dalla terza Rossana. Uno dei bimbi avuti da Rossana si chiama – nemmeno a pensarci troppo – Emerson Junior e corre già nel campionato kart con la scuderia Sauber. Piccolo dettaglio: ha 13 anni.
IERI, OGGI E DOMANI
Si può facilmente intuire, anche dopo lettura sommaria, che i Fittipaldi c’erano ieri, ci sono oggi e ci saranno domani. Wilson Fittipaldi, ad esempio, è il fratello di Emerson e ha quasi 77 anni. Lo ricorderete, forse, perché tra il ‘72 e il ‘75 apparve in Formula 1 alla guida di una decadente Brabham – in precedenza in versione molto vincente. In due stagioni, infatti, Wilson raccolse tre punti. Nel ‘75 però si imbarcò in una scomposta e improvvisata avventura con il fratello Emerson, fondando la scuderia (di F1) Fittipaldi Automotive, che peraltro a più riprese dovette mutare pure il nome. Miglior risultato ottenuto: un settimo posto in classifica. Non è tutto, ci mancherebbe. Figlio di Wilson è del resto Christian Fittipaldi, classe ‘71, che nelle annate comprese tra il 1992 e il ‘94 si ritrovò a sorpresa fra le mani il volante della Minardi e della Arrows. Più ritiratosi che avvistato mentre tagliava il traguardo, Christian, bisogna dirlo, riuscì a conquistare anche il quarto posto in tre Gran Premi. Una volta fu pure squalificato: al Gp del Canada del ‘94 arrivò sesto, ma fu appunto implacabilmente punito perché la sua Arrows era misteriosamente troppo leggera. Dimenticati i cupi episodi, la famiglia ora si affida ai giovani: al piccolo Emerson Junior, a Pietro pronto al debutto con la Haas e al fratellino Enzo Fittipaldi (è l’ultimo, per ora). Emerson Jr, a 13 anni, tra l’altro, è il loro zio. E che cosa combina il 19enne Enzo nella vita? Ma il pilota, è ovvio. È già sbarcato nella Ferrari Driver Academy e corre in Formula 3 con la Hwa. Dopotutto, ci raccontano le biografie, «ha cominciato a correre a quattro anni». Nuovi supereroi crescono.