Dai nostri inviati
MONTPELLIER Graziano Pellè, prima di volare con la fidanzata ungherese Viki Varga a Londra dall'aeroporto Mediterranée, si scusa in pubblico. Più per il rigore calciato fuori che per lo sfottò a Neuer: «Non volevo offendere né provocare il portiere tedesco. Che, tra l'altro, a fine partita è venuto da me a farmi i complimenti. Mi ha detto: sei un grande giocatore. Non volevo fare lo sbruffone: siccome lui è bravo e si muove tanto volevo tenerlo fermo, lui non si è nemmeno accorto del gesto dello scavino. Ci guardavamo negli occhi era concentrato. Chiedo, comunque, scusa agli italiani, dispiace che sia finita cosi. Non mi interessa l'Europeo positivo. Il giorno dopo è triste come quello prima... Sono venuto e non ero nessuno. Me ne vado come sono arrivato».
PRECISIONE SMARRITA
«Io e Zaza mettevamo sempre la palla in gol. Lui sotto la traversa ogni volta che provava. Purtroppo va cosi, c è tanta adrenalina». Pellè racconta la fase cruciale della sfida con la Germania: «Non sarebbe stato giusto mettere De Rossi: non era in condizione, se avesse sbagliato lo avrebbero massacrato. Conte ha fatto la lista, noi sceglievano la sequenza».
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