L'Italia tra critiche e tormentoni che alla fine portano anche bene

Domenica 19 Giugno 2016 di Alessandro Angeloni
L'Italia tra critiche e tormentoni che alla fine portano anche bene

Dal nostro inviato

Il tormentone è lanciato da tempo, diventando subito la stella cometa degli azzurri: non c'è un calciatore che non abbia fatto riferimento alle critiche mosse alla Nazionale prima della partenza, considerandole il primo stimolo per andare avanti e vincere.

Come se ci fosse negli azzurri una sete di "vendetta" verso chi ha analizzato una situazione generale, ovvero che in l'Italia non ci sono talenti. Vendetta. Fa piacere se l'Italia vincerà l'Europeo, conterà quello, non chi pensava che non lo facesse. E' successo nel Mondiale dell'1982 in Spagna, è accaduto anche nel 2006 in Germania. Le Nazionali più sono accompagnate da dissensi, più fanno bene: le critiche devono essere accettate, se non altro perché portano bene. L'Italia del 1986 in Messico, accompagnata dalle strombazzate per essere la Nazionale campione del mondo in carica, uscì al primo turno, stessa sorte capitata in Sudafrica nel 2010 Agli azzurri guidati da Marcello Lippi. Troppi consensi e il botto è assicurato. Chi si appunta nome e cognome di chi muove una critica, magari è lo stesso che spesso va dicendo «noi le critiche le accettiamo». Non molto, a quanto pare. Non se ne esce. Alla fine il mondo è facilmente interpretabile: se vinci hai sempre ragione. E questa Italia ne ha da vendere. Da Candreva a Chiellini, da Florenzi a Darmian, tutti pronti al "noi contro tutti".

LA CARICA DI DARMIAN
Il difensore del Manchester United Esalta il lavoro di Conte e guarda il futuro con ottimismo. «Qui in Francia si stanno vedendo i frutti del lavoro svolto in precedenza. Sappiamo bene, però, che è solo l'inizio, dobbiamo continuare così, senza abbassare la guardia», le parole dell'esterno "inglese" al sito dell'Uefa. Contro l'Irlanda toccherà ancora a lui, ma non chiamatelo turn over. «Qui non ci sono prime e seconde linee. Penso che sia la vera forza di questa squadra. Ci sentiamo tutti partecipi e chiunque scenderà in campo darà il massimo per vincere. Cercheremo di vincere ancora come abbiamo fatto nelle prime due partite. L'Irlanda? «E' una nazionale molto fisica, compatta. Ci aspettiamo una partita difficile come quella contro la Svezia. Dovremo cercare di essere pronti per ogni tipo di gara che si profilerà». A Lilla, l'Italia troverà un tifo irlandese molto caldo. «Lo sappiamo, è una tifoseria che si fa molto sentire. Ma anche i nostri si faranno sentire. Come ha fatto il mister anche noi ci appelliamo all'unità verso la maglia azzurra. Vestirla deve sempre essere un orgoglio, come noi siamo orgogliosi quando la indossiamo. Sentiamo una grande responsabilità quando scendiamo in campo perché sentiamo di rappresentare una nazione intera».

ALTRI TORMENTONI
A qualificazione ottenuta è inevitabile non pensare già agli ottavi di finale. «Sappiamo che vincere aiuta a vincere, aumenta l'autostima e la confidenza in ognuno di noi. Poi adesso abbiamo una partita per concludere il girone nel migliore dei modi. La stiamo preparando nella maniera giusta cercando di curare tutti i particolari, così come avevamo fatto in occasione delle prime due partite. Poi focalizzeremo le nostre attenzioni sull'ottavo di finale", ha concluso Darmian, di tormentone in tormentone. Che portino bene fino alla fine.

 

Ultimo aggiornamento: 21:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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