Ore difficilissime in casa Marsiglia. L'allenatore Villas-Boas ha presentato al club le proprie dimissioni come annunciato in conferenza stampa: «Avevo esplicitamente detto no al trasferimento di Ntcham, non era ciò che ci serviva e il suo nome non era sulla nostra lista. Ho saputo del suo arrivo solo leggendo sulle notizie. Non sono d'accordo con la politica sportiva del club, e ho presentato le mie dimissioni.
Poi continua: «Anche per Radonjic (che è andato in prestito all'Hertha Berlino, ndc) mi hanno avvisato solo all'ultimo momento. Non ci troviamo d'accordo, adesso voglio partire. Amo Marsiglia e l'OM, ma non si può toccare la mia professionalità. Quando mi viene proprosto un giocatore che non ha niente a che vedere con gli altri profili ricercati... no, non sono d'accordo con il club. Io voglio partire. Se poi il club respingerà le mie dimissioni? Allora rimarrò...».
Le dimissioni arrivano a tre giorni dall'incursione dei tifosi nel centro sportivo del Marsiglia che si è presto scatenata in una guerriglia: una violentissima contestazione che ha portato a 25 arresti della polizia francese.
La risposta del Marsiglia: licenziamento per «comportamento inaccettabile»
Il Marsiglia ha replicato con il licenziamento: «Questa decisione è diventata inevitabile data la ripetizione di azioni e atteggiamenti che danneggiano gravemente la società e i suoi dipendenti che la difendono quotidianamente - si legge nel comunicato -. I commenti fatti oggi in conferenza stampa a proposito di Pablo Longoria, sono inaccettabili. Eventuali sanzioni saranno prese nei confronti di André Villas-Boas al termine di un procedimento disciplinare».
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