Più che la piazza, rincuorata dall’arrivo di Kumbulla e da quello imminente di Milik, è Fonseca ad aspettarsi qualcosa in più. Perché se l’ad Fienga, ogni volta che viene sollecitato mediaticamente, continua a parlare di «scelte a lungo termine», per Paulo esiste soltanto il presente. A partire da questa sera, nel debutto in campionato a Verona, dove non è esclusa la presenza dei Friedkin. Terminata male la scorsa stagione con la brutta figura europea e con una rincorsa al quarto posto abbandonata nel post-lockdown dopo appena 270 minuti (2 ko in 3 gare) che ha reso poi vano il filotto finale (7 vittorie in 8 partite), il portoghese è consapevole che non può sbagliare. Il secondo anno da queste parti è già stato fatale a Di Francesco, che portava in dote una semifinale di Champions e una terza piazza. Figuriamoci per lui, eliminato in Coppa Italia ai quarti, agli ottavi in Europa League e dopo aver concluso il campionato a 8 punti dal 4°posto. Mai come stavolta, quindi, deve iniziare con il piede sull’acceleratore. Per farlo - gli va dato atto - non è stato messo nelle migliori condizioni. Oggi Dzeko è aggregato al gruppo ma con la testa alla Juventus a tal punto che il terminale offensivo nel 3-4-2-1 potrebbe essere Mkhitaryan; Kumbulla, appena arrivato, lo ha definito «non totalmente pronto per giocare»; in porta, la mancata risposta su chi sarà il titolare, conferma le perplessità personali su Pau Lopez. Fortuna vuole, in ottica giallorossa, che Juric (sempre sconfitto contro la Roma nei 4 precedenti incroci) stia peggio di lui. Giovedì l’allenatore aveva lamentato come il Verona fosse in ritardo, in pieno working-progress dopo le partenze di Kumbulla, Pessina e Amrabat, con diversi reparti da completare, calciatori (pochi) arrivati fuori forma e almeno due titolari out (Lazovic-Magnani).
IL CONTROPIEDE
Fonseca, rispetto al collega, è certamente più soft («Sono d’accordo con la linea più giovane della società, avendo già calciatori di esperienza, possiamo fare un mix fra i due») ma poi, alla domanda su Smalling, prende il club in contropiede: «Sono fiducioso su Chris e stiamo lavorando per averlo.
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