Sempre titolare in Serie A fino al 16 gennaio (Roma-Cagliari), poi qualcosa si è rotto. È la parabola di Jordan Veretout in giallorosso, considerato un imprescindibile da José Mourinho fino a metà stagione per poi accomodarsi in panchina per ragioni non ufficialmente specificate.
Roma, Zaniolo: rinnovo o addio. Il prezzo di partenza per la cessione è 50 milioni
Ciliegina sulla torta il “Covid-party” organizzato dalla moglie in occasione del suo compleanno che ha messo a repentaglio la sicurezza del centrocampista e di tutta la squadra. Jordan avrebbe voluto un adeguamento di contratto a settembre che avrebbe comportato un aumento dello stipendio a 6 milioni di euro (attualmente ne percepisce 3), la Roma ha risposto offrendogliene 4 bonus compresi. Lui ha rifiutato e ha praticamente chiuso i rapporti con il club. Ad aprile, poi, il cambio di procuratore da Giuffredi a Kevin Benhaim, un’operazione propedeutica all’addio. Addio sì, ma a che costi? La Roma lo ha acquistato nel luglio del 2019a. 18 milioni facendogli un contratto fino al 2024, ad oggi è a bilancio a 9,1. Significa che venderlo a meno di questa cifra comporterebbe per il club una minusvalenza. Ecco perché l’unica offerta arrivata sulla scrivania di Pinto da 8 milioni, inviata dal Marsiglia, è stata rigettata in attesa che arrivi qualcosa di più concreto. Il mercato è lungo e Veretout può essere certamente un calciatore utile a molti club europei, anche se la svalutazione a cui è andato incontro negli ultimi 5 mesi può creare non pochi problemi alla cessione. La Roma vorrebbe incassare almeno 15 milioni, una cifra astronomica per un giocatore pubblicamente bocciato da Mourinho. Il rischio è che diventi un esubero a costi folli, una situazione che non conviene ad entrambi le parti.
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